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messaggi di commento emozionale su City


Messaggi dal 5 al 31 maggio 1999

Grandioso
Sono arrivata solo a metà della lettura di quel fantasmagorico libro che è City, è arrivato nelle mie mani solo tre giorni fa, ma da allora ogni minuto libero è buono per stare in sua piacevole compagnia, mi sto costringendo a non fare mattina per non esaurire troppo in fretta la magia che mi avvolge ad ogni parola, mi sto innamorando dei personaggi e sono sicura che quando arriverò alla fine mi mancheranno moltissimo.... penso che lo rileggerò prima di ridarlo alla persona speciale che me l'ha gentilmente prestato... adesso vado a rituffarmi nella lettura... tornerò a viaggio finito.... Grazie Alessandro di essere entreto nella mia vita, mi hai arricchito immensamente...

Diana (diana@iii.it)

su City
Sono a pagina 150 e devo ammettere che il libro mi piace, nonostante i miei pregiudizi su questa Baricco-mania dilagante. Condivido i paragoni con Pennac e Benni, ma penso che in City ci sia qualcosa in più, forse quel "blu", quella malinconia di fondo che pervade ogni pagina, ogni personaggio, ogni situazione... Il blu si sposa con il blues, musica di sottofondo,e con "I feel blu", battuta che nessun personaggio pronuncia, ma che incarna perfettamente lo stato d'animo del piccolo Gould (?)... Mi accorgo che sto andando troppo in là con i commenti (e con le paranoie letterarie): in fondo volevo solo farti sapere che City mi piace, anzi, mi emoziona...dote rara di questi tempi!

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Sul dondolo in veranda
Ho appena finito il libro, mi volto indietro a controllare la casa alle mie spalle e stento a vederla, non la riconosco. Sto da sempre a dondolarmi sul dondolo sistemato in un angolo della veranda, la casa alle spalle, la necessita' di non entrarvi per non spazzarla via. Grazie Alessandro per i pensieri e per le storie, che bello ascoltarti, leggere facendo attenzione alla punteggiatura, quando c'e', ricordando quel modo strascicato e deciso di pronunciare le parole ammirato in Totem. Grazie per aver pensato che le idee non sono armi, so che soltanto scrivendo cio' che ho provato, gia' me ne sto allontanando, ma pazienza, sara' sempre cosi'. So che in casa non entrero' mai, non ne ho la forza, so gia' che uscirei dopo un po' a sedermi sul dondolo in veranda, ma grazie per avere creato un pensiero condiviso.

Giovanni Aloe (giovanni_aloe@hotmail.com)

su city
Sono a pagina 104 e, per ora, sono rimasta piacevolmente sorpresa. Condivido i paragoni con Pennac e Benni, ma trovo che in City ci sia qualcosa in più...forse il "blu", una tristezza di fondo, una malinconia da musica blues... Autosuggestione, sapendo i tuoi trascorsi musicali? Non ha importanza: l'importante è leggere un libro che riesca a trasmetterti delle emozioni, e questo lo fa.

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uhahahaha
Grazie, Alessandro, per le grasse risate che tu e il tuo sito -peraltro autocelebrativo come nessuno - avete dispensato ai miei amici e me. Personalmente sono contro un dialogato troppo fitto, se non scritto da un grandissimo (penso a Salinger) ma non credo sia questo il caso. Per cui, capisci, le 28.000 lire che il tuo libro non vale, credo proprio le investirò in qualcosa di meglio. Purtroppo già so che questo commento non verrà pubblicato, visto il tenore lusinghiero degli altri. Noi non vogliamo far scendere la media, eh, Ale? ;) Per quanto riguarda la tua onestà intellettuale, io non so. Immagino ci avrai pensato bene, al lavoro che hai fatto sugli originali di Carver, ai tuoi commenti che ne sono seguiti e soprattutto al ruolo di cui ti sei investito. Voglio dire: immagino tu sia ben sicuro che lì l'onestà intellettuale non sia venuta meno. Be', ne sono contenta. Saluto il nostro piccolo Salinger di provincia. Un Salinger appena più basso e con la testa un po' più grossa. Ma un Salinger che invece che sparare col fucile ai giornalisti, si limita a sparare grosse pallottole di merda su tutti i suoi lettori. Saluti, Misia Marchi Ah, dimenticavo: grazie di esistere! Sei bello! Vuoi sposarmi? Amooooooooore!

Misia Marchi (furb_etta@yahoo.it)

un libro onesto
Caro Alessandro, per leggere il tuo libro ho dovuto infrangere un voto, il che per un prete come me non é il massimo. Un anno fa infatti ho promesso a me stesso che non avrei più letto romanzi finchè non avessi concluso questa benedetta tesi in Teologia dogmatica che mi sta togliendo il sonno ormai da tre anni. Il rapporto di fiducia che ho con te mi ha tuttavia convinto in partenza che ne sarebbe valsa la pena. E così è stato. Quindi grazie anzitutto per questo. Sai, ero al teatro Valle la sera in cui Galatea Ranzi (grazie anche per la suddetta) ha letto Seta, a sgomitare tra le signore che volevano "vedere Baricco". E' stato un bell'esercizio d'ascolto e per quel che ne so, la conferma della mia esperienza. Ascoltare é difficilissimo. La vera rivoluzione nella Chiesa sarà quando noi preti impareremo ad ascoltare. Intendo in silenzio. Intendo: senza pensare a cosa dire quando l'altro avrà finito. Intendo: avendo il coraggio di stare zitti quando non si ha più niente da dire. Grazie anche per quella sera. Sono in Internet da pochi giorni e questa é la prima lettera di complimenti della mia carriera letteraria. Absolute beginner direbbe Bowie. E quindi grazie per Oceano Mare, per Castelli di sabbia, per Totem, Picwick e per tutto il resto. Grazie per Barnum soprattutto, nel quale mi sono sorpreso di trovare ad ogni paio di pagine una persona così diversa da me con tutte quelle passioni e quelle riflessioni in comune. Grazie perché imparare ad ascoltare é più facile quando c'é qualcuno che sa raccontare. E forse le due cose non sono così separate. Già, forse impara a raccontare bene solo chi sa ascoltare bene. Anch'io come te ho ascoltato Pogorelic dal vivo e provato l'impressione di dargli fastidio, ho ascoltato Gould canticchiare su Bach e immaginato che il paradiso sia qualcosa di simile a suonare canticchiando sulla musica di Dio. Anch'io sono stato al concerto del primo Maggio e mi sono commosso nel sentire l'unico applauso a scena aperta di una folla sterminata stancabevuta&fumata, quando un signore quasi immobile ha cantato: "tesserò i tuoi capelli come trame di un canto, conosco le leggi del mondo e te ne farò dono". La più bella canzone d'amore che i miei primi trentacinque anni abbiano udito. Non sono scemi questi giovani: é a volerli capire troppo che si diventa scemi. Ma veniamo a City. Grazie anzitutto per aver citato la pugilistica della mia città: Rovigo. Grazie per la riflessione sul prete che mi ha fatto un pò pensare, confermandomi. Nel mio piccolo anch'io sono uno di quelli "che hanno detto no a Costanzo", anche se forse non é un merito. Chissà, comunque se decidi di fare un partito, un gruppo, un sito... fammi sapere. OK: certamente spicca la capacità narrativa (diranno che sei un virtuoso che si compiace) ma questa volta più delle altre c'é una struttura articolata e complessa, c'é una trama fitta, accidenti: ci sono un sacco di cose. Sono stanco di leggere libri bellissimi dove non succede nulla dall'inizio alla fine! L'hai detto tu Cotroneo, io l'ho solo pensato. C'é un pò di gusto per la sorpresa e un pizzico di quel pulp che tu mi pare abbia in qualche modo difeso, che certamente segna la piccola epoca di questi anni. Ti diranno anche dove hai copiato e quali passaggi sono un plagio ma tu in verità non hai mai nascosto le tue fonti. Voglio dire: uno che fonda una Scuola Holden certo non scriverà fantahorror minimalisti o manuali di economia politica. Per quanto mi riguarda, cioé anche nella mia materia che é la teologia, credo sia finito il tempo dell'originalità: non ci crede più nessuno e la realtà é troppo complessa per pretendere di dire qualcosa di nuovo o di avere un'idea che la comprenda tutta. Ognuno costruisce la sua sintesi raccogliendo il meglio di quello che altri hanno fatto nel passato e dichiara con coraggio: questi sono i miei padri, ho imparato da loro. Diamine, che c'é di male? Perciò Alessandro, non andare in promozione ma non scomparire del tutto: per molte persone -ed io sono una di queste- tu sei stato il canale attraverso cui scoprire tante cose belle della letteratura, della musica e in definitiva della vita. Un grande saluto. Giampietro. P.S. hai mai sentito parlare di "teologia narrativa" o di "analisi narratologica" dei testi biblici? se ti interessa fammi sapere. Magari colmo il mio debito personale con te.

Giampietro Ziviani (Jope.z@flashnet.it)

Blu
Ho appena finito il libro, non ho ancora un giudizio: un libro uno lo deve digerire, certo emozioni ce ne sono belle (già ho nostalgia dei personaggi) e brutte (quella spiacevole sensazione di bearti della tua scrittura) Una cosa credo di averla capita: è un libro BLU, blu dentro e fuori copertina, sovracopertina e interno; il ritmo la luce del racconto la boxe, la boxe è quasi sempre stata rossa, rossa di sangue, qui no è blu, profonda calma Ah... dimenticavo un'ultima cosa... ... dire che Kilroy è il tuo personaggio preferito é una confessione di edonismo

dani (danicit@usa.net)

Finito
L'ho finito da due giorni. Meraviglioso. E basta, se no divento retorico.

.......... (plasson1@yahoo.com)

Per A.B.
...non l'ho ancora finito, mi mancano una cinquantina di pagine e stanotte, alle due e quaranta sono praticamente stramazzata! Però...devo assolutamente dirti una cosa riguardo a 4-5 pagine, circa a metà (verso pag.150 e qualcosa): quando dici che gli uomini "hanno case, ma sono verande"...insomma, anche solo per quelle quattro, cinque pagine lì...HAI PORTATO LA LUPA A CASAAAA!!!!!!!...e mi hai fatto piangere...BASTARDO!!!(se posso permettermi la licenza poetica). Con grande affetto e dedizione

Giovanna Lombardo (giovlom@tin.it)

City
l'ho comprato l'altro ieri.L'ho finito oggi. E' magia...grazie...

William (iko1313@hotmail.com)

ALMOST BLUE -con i dovuti credits-
Sono ancora lontana dal finire, e me ne tengo lontana. Tutto quello che posso dire è che l'effetto che mi fa questo libro è la stessa cosa che ha sentito Shatzy da piccola alla fiera. Ne' bello ne' brutto, solo dolorosamente vero e dentro e personalissimo ma anche degli altri, anche di quelli che non puoi credere che abbiano mai sentito esattamente quella cosa lì. E mi fa anche arrabbiare moltissimo che tu sappia evocare queste cose.

Barbara - Milano ()

 Un libro che non c'è ...Non l'ho ancora letto City, l'ho appoggiato lì, in bella vista, e mi piace sfiorarlo con lo sguardo, toccarlo, avere un contatto fisico. Possedere una donna prima di amarla ... o amare una donna prima di possederla ?

INCONTRI
Ti ho scoperto, AB, per conoscere meglio l’uomo che un giorno mi lesse alcune frasi di quel libro che teneva sul comodino: “Novecento”…. E mi sono innamorata dei tuoi libri, o di te, se in quei libri ci sei anche tu. Stavo curiosando in una libreria del centro di una città caotica che non è la mia, per poter acquistare un po’ di libri che mi potessero riempire l’attesa dell’arrivo del bambino che sto aspettando e ho visto un ragazzo che stava sistemando nello scaffale vicino a me tanti libri blu con una grafica accattivante. Ho letto il titolo e l’autore… e ti ho incontrato di nuovo. CITY: sei sempre tu. E la tua capacità di portarmi via non è cambiata. Meraviglioso il Prof. Kilroy e meraviglioso il suo saggio sull’onestà intellettuale. Unico difetto di city: è finito troppo presto. Vorrei riuscire a crescere un bambino in grado di cominciare un questionario dalla domanda n.22. Vorrei essere capace di raccontargli storie come sai raccontarle tu. Non mi resta che sperare di incontrarti di nuovo da qualche parte. A presto.

Silvia (mailto:ticcio@iol.it)

bo'
se esiste una parola superiore a capolavoro trovatela, perché non me ne viene nessuna per descrivere (descrivere?) City. Mai letto niente di simile!

adriano (cujo@mclink.it)

deep blue
Straordinariamente difficile e splendidamente bello.

mike (gcavatorta@iol.it)

Un librocittà
Sìsì. Un libro che è come una città. E la solita magia di aprire un libro come un mondo nuovo e trovarlo, il mondo nuovo. Tu, viandante di parole e di silenzi. Come magia. Un libro. Una città. Silenzio.

Lupo Sodeser (ellebi@verbania.com)

ce l'ho!
E qui, nelle mie mani! Un mini esercito di persone con un librino bluette sottobraccio si aggira oggi nelle strade di tutta Italia...e stasera...il mio corpo sarà lì, sotto la copertina (leggo sempre a letto, dall'una alle due), ma io...sarò altrove! Comincia l'avventura.

Giovanna Lombardo (giovlom@tin.it)

incontro blu
Stasera il mio rapporto con City può essere solo tattile. Mi piace il blu, lo spessore dei fogli, ma sono troppo stanca per iniziare. Leggermente supponente la prefazione. Chi ti dice che sia difficile seguire il viaggio di un altro? Come puoi provare nostalgia per i tuoi personaggi, se sono nati da te? Poco male, domani mi immergerò nella tua City. sarà un sogno, un incubo, un piccolo dolore o una voce amica, saranno parole, di nuovo le tue, che s'aggiungono a tutte le altre e riempiono i giorni, disegnano pensieri, senza saperlo. Ti riscrivo quando l'ho letto. A presto.

Daniela (aithalia@iol.it)


La CITTA' prende forma, i quartieri si animano. Ora comprendo il linguaggio segreto che scivola sotto la pelle; lo sento caldo e profondo, intenso e coinvolgente. Le parole divengono note per la musica dello spirito.

Emily ()

CHE SETE !
Ieri ho comprato CITY , volevo gustarmelo, leggerlo piano piano e invece non ho resistito....l'ho letto tutto d'un fiato ieri sera ! Bello, emozionante,vero.

D. (clara@iol.it)

Pensieri
Pensieri che si rincorrono, si frantumano, si ricompongono per tornare a frantumarsi e poi ancora ad infrangersi in un meraviglioso ritmo cadenzato da pause, segmenti narrativi, artifici linguistici, vero talento.

Giuditta (lucerta@tin.it)

Sei grande
Non ho ancora comprato il tuo libro ma ho letto il prologo in questo sito. E' semplicemente fantastico. Ho letto tutti i tuoi libri, non scherzo sai? , e sa tempo aspettavo che ne pubblicassi un altro. E' giunta l' ora. Sei quasi un mito ... Ciao da Benedetto

Benedetto Naturali (MagicBenny77)

Messaggi dall'1 al 30 giugno 1999

a modest proposal...
Non vorrei cimentarmi nel tristo ruolo del Masaniello - Funari di turno... ma non sarebbe giusto (o, a vostra scelta: leale, onesto, intelligente) pubblicare anche le stroncature? Anche quelle che non cominciano con espressioni tipo "ho amato e amo TUTTI gli altri tuoi libri - sei un genio"? Io penso di sì. Sarebbe (un po') meno grottesco, questo forum. Non aggiungo altro, tanto so che il messaggio non verrà mai pubblicato e non spreco tempo inutile. Vi dico solo questo: che se un buon libro si vede dall'incipit, "city" è un disastro! Non lo dico io, dell'incipit, lo insegnano anche alla Holden.

stefano malicmussi (malic@freemail.it)

di cosa
il primo commento é questo: molto bene che City esista, e anche Alessandro Baricco (diciamo che anche se non é evidente, un collegamento c'é). Per elaborare il libro però mi ci vorrà un tantino di più...

(youenergy@yahoo.it)

Io..
...sono molto contenta che tu abbia risposto a tutti. Ma sei tu o qualche altro abitante della "City" che ci sta prendendo tutti in giro? Volevo dirti che a Milano, in metropolitana, molta gente sta leggendo il tuo libro, ed è bello vederli rapiti e concentrati. (Vabbè che ne vedo anche tanti rapiti dalla gazzetta, soprattutto al lunedi). Tanto tra un pò ti riscrivo. (segue coro di ecchissenefrega). Stay Baricco.

Silvia e Giulia (losi.tmasg@tiscalinet.it)

Riflessioni di una madre
Qualche volta ci ho provato a viaggiare nel viaggio di un altro... ogni volta che le parole di qualcuno mi hanno dato immagini o emozioni. Anche con te ci ho provato e in qualche pagina, per via del fatto che le tue strade si intrecciano senza riferimenti 'normali', un pochino ci sono riuscita. O così credevo, perchè ci sono proprio cascata e ho sbagliato forse strada, oppure mi sono persa: quando ho cercato Shatzy l'ho trovata viva. Questo non mi è piaciuto per niente, perchè viva in quel modo lì era meglio che non la vedevo. I militari dell'ospedale non le hanno fatto proprio niente perchè il loro mestiere è quello di buttare bombe e poi tenere in vita anche quelli massacrati; così l'hanno tenuta, immobile, che non parla ma capisce tutto e impreca, mentalmente. Per qualche anno Gould l'ha cercata dappertutto, poi solo nei suoi ricordi, come è successo tante volte a molti. Sei davvero bravo a scrivere e io amo chi scrive bene, come chi suona bene una musica. ( E' in questo modo che stai preparando il libro nel quale navigherai con il computer? Ti auguro buon viaggio e a presto ). Cristiana P.S. - Non ricordo il nome del 'narratore' del passo dell'Iliade, quello dove le porte di Troia, gli Achei e tutto il resto mi sono rimasti in mente... bene, digli che anche la sua voce non la voglio dimenticare.

Cristiana (albe@energy.it)


Ho letto City e mi è sembrato molto amaro , una visione disperatamente lucida della realtà senza nessuna dolcezza a lenimento. Approfitto di questa opportunità per chiedere se , dove e come sia possibile reperire la registrazione dello spettacolo teatrale mandato in TV qualche mese fa che ci terrei a rivedere. Patrizia

Patrizia Rocchetti (nt00790)

libertà di vivere come mi va
ho da poco terminato di leggere city e anche a me mancheranno molto gould e shatzy shell (non quella della benzina)! ho sempre stimato molto Alessandro Baricco ma trovo che con city si sia superato perchè ha rappresentato il mondo d'oggi esattamente come è senza girarci troppo attorno, nè per quanto riguarda il linguaggio nè per quello che riguarda l'egoismo e i pregiudizi che purtroppo oggi fanno sì che ad essere stimati debbano essere solo coloro che arrivano in alto, mentre coloro che "puliscono i gabinetti " devono per forza essere, secondo il giudizio di molti delle persone di cui avere o vergogna o pena, senza prima chiederci se magari quella è stata una loro scelta e chissà magari essere dei geni a cui non frega proprio niente di essere compresi o no! Bravo gould sei stato grande! un ringraziamento ad Alessandro che con semplicità molto profonda è riuscito a raccontare ciò che siamo; come lui dice comunque anche se non ci piace la realtà ricca purtroppo di persone così poco oneste , non possiamo non guardarci attorno per vivere e magari per cercare, magari tramite un libro così spontaneo e sincero ,di aprire gli occhi anche a loro anche solo per farli vergognare di se stessi o per farli indignare a tal punto che dalle loro bocche o righe escano critiche in realtà di rabbia per averli semplicemente portati in causa. grazie anche per il bellissimo western che è in assoluto il più sporco e cattivo che abbia mai visto e letto!Se il grande Sergio Leone fosse ancora tra noi sicuramente una telefonatina l'avrebbe fatta.....! Grazie Alessandro per le emozioni che ho provato leggendo City . Grazie di cuore.

azzalin elisa ,grignasco , NOVARA (mailto:www.yahoo.com%20%20%20%20%20lucacolpo)


Leggendo City ho visto geometrie cubiste sospese sopra un mare di schegge fiammanti, di scie variopinte , di pulviscolo tintinnante . Ho ascoltato i ritmi tessere la trama delle storie; ho sentito poesia nelle parole inanellate al filo dell’immaginazione .HO VISTO , HO ASCOLTATO E HO SENTITO ancora , con occhi d’aquila e fiato corto fino all’ultima parola. Mentre chiudo il libro , mi piace pensare che per qualche momento, durante la lettura, ho respirato esattamente come respirava lo scrittore durante la stesura. Bello! Un abbraccio all’autore e un saluto ai fans e non. p.s. A proposito delle idee ‘apparizioni provvisorie d’infinito’, penso che esse si adulterino perché ancora non abbiamo trovato in noi il ricettore giusto per captarle . Bisogna diventare infinito per esprimere le ‘apparizioni provvisorie d’infinito’?!. Ciao Leonetta.

Leonetta (nerilaerte@ftbcc.it)

fatto!
e purtroppo anche questo viaggio è finito stamattina. testa piena di voci, orologi, jab, 12,37, gould… bravo aless, mitico essere! e con questo stato d'animo svarionante, al pomeriggio ho letto la 'favolosa' pag dell'espresso! che ridere, che meraviglia, che soddisfazione pensare diversamente da loro! e come una tossica mi rifarò di 'te' con castelli di rabbia.

robpic genova (robopic@iol.it)


maliconia di una città lontana... voglio vivere a City

forse io ()


Ho appena finito di leggere City, il tuo nuovo libro.Devo ammettere che , all' inizio non mi piaceva il tuo modo di scrivere, troppo incasinato, come se ci si trovasse in un mare fatto di parole, anziche d' acqua, ma poichè la mia miglior amica ti adora, è finita che ho letto tutti i tuoi libri. Tra tutti quello che ho trovato più bello è stato "OCEANO MARE" . In questo libro è come se sentissi il rumore delle onde che si infrange sulla riva, come se capissi quale è il cuore del mare, oltre a quali sono i suoi occhi.Non ho mai letto niente di così bello: grazie d'averlo scritto!un'ultima cosa, ma , Visto e constatato che tutti i tuoi libri hanno una fine tragica, sei tu che sei pessimista? Su con la vita! No, aspetta ,questa è l'ultima cosa:ma, in "CITY" Shszy doveva prpprio morire?

Chiara P ()


Come in una città in cui è facile perdersi ormai mi sono gia persa tra le righe di City e anche se l'ho finito continuerò a viaggiarci dentro.

Elena (055293274@iol.it)

Finito
E' finito. E' finito. L'ho finito. Sapevo che sarebbe andata così dal momento in cui l'ho aperto. Inizio fine. E buco nello stomaco. Vuoto. Nostalgia. Dov'è la giostra, la musica, i colori, le facce, le immagini, la voce? Sì, la voce. Quella che ti racconta un sogno. Si siede accanto a te e comincia a raccontare quel sogno che ha inventato solo per te. Ed è così naturale, istintivo, lasciarsi andare, spegnere tutto il resto e assumere il battito cardiaco di quella voce. Lentamente. Dolcemente. Sparire in quella voce. Sciogliersi nelle parole. Quelle parole. Se non ce la fai, puoi riemergere, di tanto in tanto. A riprendere fiato, ad accusare il colpo, non certo a capire. Non c'è niente da capire, le sensazioni non le puoi analizzare, sezionare, spiegare. E come poi? Con le parole? Quali parole? Come posso, come oso attingere dallo stesso mare (Oceano?) dopo che il maestro del gioco delle perle di vetro ha proposto la sua ultima soluzione, una nuova variazione, perfetta. "Così". Posso solo premere il 'Repeat All' e ripartire, da capo, di nuovo, ancora e ancora, balbettando gratitudine per un rinnovato, caldo stupro cerebrale

Tania (tania.diotallevi@fabriano.nettuno.it)

FANTASTICO
NON SONO BRAVO COME LEI AD USARE LE PAROLE. TROVO IL LIBRO SEMPLICEMENTE FANTASTICO. PER ME E' IL MIGLIOR SCRITTORE ITALIANO CONTEMPORANEO. GRAZIE PER QUELLO CHE SCRIVE E PER TOTEM, UN PROGRAMMA RIVOLUZIONARIO. PAOLO PAPA

PAOLO PAPA (papapol@tin.it)

...city....
bellissimo..provo un forte senso di appartenenza.. ..leggero come un macigno...geniale..vorrei che non finisse mai, 2000-3000 pagine di city mi accompagnerebbero più a lungo.. Grazie Alessandro

Alessandro ()

BARICCO E' UN COMICO
Anch'io a tempo debito scriverò qua sopra la mia "recensione" su CITY. Adesso è troppo presto, perchè ho letto il libro solo una volta, e non mi basta. Però devo dire una cosa, che mi sembra ancora nessuno abbia detto (almeno credo):Baricco è un GRANDE COMICO. A me fa SCOMPISCIARE dal ridere, moltissimo! Giuro!(qui dalle mie parti si dice SPATACCARE DAL RIDERE). A.B. ha uno spiccato senso buffo-ironico dulla realtà e trovo che questo emerga anche nel carattere di molti dei suoi personaggi. Mi piace molto questo suo buffo (e dolce) senso dell'umorismo, e mi sembra che in "CITY" sia più accentuato che nelle altre opere. Lui è così: se vuole è capace di guardare il mondo come un ragazzino. E' un po' "piterpanesco".Anche nella vita (lo so). E poi posso CERTIFICARE che è MOOOOOOOOOOLTO simpatico. E non è vero che se la tira. CAPITOOOOO?? A me fa ridere, giuro, mi fa molto ridere. CIAO ALE!!!!!!!!

Giovanna Lombardo (giovlom@tin.it)


Splendido

S.S. (Shatzy.Shell@caramail.com)

colore
Il colore della copertina è un gran colore e lo senti al tatto. Credo che alla gente venga voglia di scrivere libri per essere autorizzati a pensare ad una bella copertina, col proprio nome stampato lì sopra, e un titolo. Non è una roba facile. Se non si ha una grande copertina, è tutto lavoro sprecato. City ha una grande copertina. Non è così indispensabile leggerlo, basta tenerlo fra le mani, sentirlo, magari portarlo con sé nella borsa e ogni tanto allungare la mano, così per stare un po' meglio.

luca verducci (luca.verducci@ac.com)


Messaggi dall'1 luglio al 31 agosto 1999

....
Ho finito di leggere City. Bello. Anche un po' commovente. Mi è piaciuto in un modo che, per onestà, preferisco tacere.

Michele Giuliano (Michele.Giuliano@flashnet.it)


Caro Baricco, che tu sia un nichilista latente? Il finale del libro fa un poco flop, non morde abbastanza, insomma non ti lascia il segno. Peccato, perchè scrivi benino.

Beppe Noto, Palermo (notoderm@iol.it)


Vedi, io non credo che City sia proprio il libro che terrei sul comodino a farmi da salvavita quando la mia micro esistenza si spezza ... Non lo so, c'è qualcosa che mi puzza in tutta questa tua voglia di continuare a dire "sto zitto, giuro, non voglio spiegare nulla, non si fa, non lo posso fare..." e poi su questa strana rete si trova tutto sto materiale di "discussione". Contraddittorio no? Bastavano tre righe: "guardate ho scritto City che somiglia a Seta solo nel titolo, il resto è un'altra roba". Punto. Onestà intellettuale per onestà intellettuale restituisce come risultato da applicare a City solo il silenzio. Basta. Le considerazioni, le opinioni, i contrasti e tutto il resto resta roba che deve viaggiare nella testa di chi ti legge... anche questo messaggio è una contraddizione a volerla vedere bene, però non dice molto su cosa penso del libro.. capisci cosa intendo??? Se avessi scritto io City, piuttosto avrei mandato una lettera a casa a tutti e avrei prenotato un'ora al giorno per incontrare chi mi voleva parlare.. ma non solo del libro eh... di tutto... del tipo: io scrivo vabbè e tu invece che fai??? Ok, chiudo...

Eleonora (eleonora@skemadata.it)


Mai come in questa storia sono scivolata in uno strano mondo, un altrove che cerco sempre (leggendo), ma che sento di non desiderare fino in fondo. Gould, Shatzy, Diesel, Poomerang etc. hanno ingenerosamente rubato spazio alla mia libertà, tempo alla mia vita. "Siete colpevoli di questo senso di oppressione che mi trascino dietro come dolorosa zavorra....."

LINDA (linda.r@pianeta.it)

A Filli
Caro Filli nella nostra consueta incoerenza o forse follia, abbiamo letto i romanzi di Baricco in posti lontani. Tu hai scelto una baita in montagna per Oceano Mare, e il mare c'era perche' ti mancava. Io ero ad un convegno di matematica con Castelli di rabbia, tra le mani, nessuno riteneva possibile che il bambino diventasse proprio della taglia giusta della giacca. Per non parlare di Novecento, il luogo della liberta' e noi a leggerlo in certe costrette solitudini. Si chiama City, tu lo troveresti un bel titolo credo. Ma sai anche che non resisto al blu intenso e che non resistero' all'acquisto. Il punto e' che qui e' tutto troppo coerente adesso: ho un vestito blu come la copertina, sono in una City anch'io, anch'io circondata da personaggi e storie che sembrano quartieri. Il contatto con la pagina e' fisico direi, con i personaggi e' ancora meglio... Mi affeziono a qualcuno, a Gould per esempio non perche' sia genio o sia bambino, ma perche' e' cosi'... palla da bigliardo. Un mio collega sta studiando le traiettorie di questo gioco. E' un problema troppo complicato, bisogna essere giocatorie non matematici per risolverlo. Oppure bisogna vivere, ma davvero la vita e' quella descritta? Reale=sesso e violenza. Dice questo Baricco. Ma non siamo reali anche noi con la nostra vita ordinaria? E' qui l'incoerenza che cercavo: non e' nel luogo, e' nei personaggi. Noi non ci siamo in questa City! Noi siamo legati ad idee primordiali nate studiando per la maturita', in City ci sono invece solo persone vere cioe' Volgari! Eccetto Gould. E quanta violenza in questo libro! Ritrovo nei sogni le immagini violente. Forse io non abito nelle verande, noi abitiamo in casa e non guardiamo tutta quella violenza, rabbia che ha edificato questa City. O forse solo si sogna la rabbia? Noi persone ordinarie, assenti da questo libro, viviamo forse in una unreal city che Baricco non sa ancora descrivere? Forse siamo le lancette dell'orologio fermo, custodi di certi antichi e ben noti segreti. Sandra

sandra lucente (lucente@dm.unipi.it)

CITY
Un libro gustosissimo, quanto le labbra umettate del suo autore. La storia appartiene a chi l'ha scritta....e'la sua City; il lettore viaggia un po' da straniero nelle sue strade. Ma non riesce a uscirne da questa citta', se non che alla fine,e con dispiacere. Se ci fossero state altre strade, le avrei camminate con ardore! Bravo, Alessandro, you have a way with words!....Now, I shall never forget the Water Lilies!!

Alessandra de Angelis (SandraDF@AOL.com)

Titolo?
Caro Baricco, è un po' presto, sto appena facendo conoscenza con i personggi. Ho un male pazzesco a una gamba. Per adesso è un po' noioso. O sarà che non ho ancora capito un granchio della storia. Mi ci va sempre un po' per entrare in una storia. Be', anche a Napoleone ci è voluto un po'... Bella Shatzy. E' davvero bella. La devo conoscere meglio. Ciao! p.s. salutami Gould.

Andrea (aprunotto@hotmail.com)

City per me
Sono una giovane affezzionata di A.B. e ho trovato CITY pieno di tutte quelle cose che a parole non si riescono a dire ma che ognuna sa esserci (scusatemi, non so bene cosa voglio dire, ma ci ho provato).Alcuni dialoghi sono dei capolavori, per nulla prevedibili e belli persino da rileggere (cosa che di solito non si riesce a fare con la stessa partecipazione della prima volta). Grazie all'autore per queste poche ore che ho trascorso con le sue "creature" e del divertimento derivatone.

Cate C. (annaleca@tin.it)

Again
Non ci metto il numero, perche' forse potrebbe essere il mio ultimo again. Ho appena saputo che e' morto un mio carissimo amico, ci sono cose piu' serie, quanto tutto diventa relativo ... Ho riletto City, dopo che lo avevo fatto decantare. E devo dire che non ho finito di rileggerlo perche' non ci sono riuscita. A tratti quello che mi ha lasciato e' un senso di angoscia e quindi perche' permanere nell'angoscia se si puo' respirare aria fresca? Hai scritto libri piu' belli e piu' originali. CITY e' un miscuglio, in alcuni casi un gia' letto (non sto pensando ad altri, sto pensando a riletto di gia' scritto dallo stesso autore). Sono molto contenta per te che tu te lo possa permettere, di scrivere intendo. Sei riuscito a farti uno dei piu' bei regali, realizzare un sogno o un desiderio o un fermo proposito. In qualsiasi campo e' comunque un lusso, bravo. E poi che sei bravo lo sai, questo forum aiuta come le pacche sulle spalle. La maggioranza, se e quando ce la fa, magari si dice bravo davanti allo specchio al mattino mentre si lava i denti. Non sara' facile ma adesso ingoio questo magone e stringo gli occhi e cerco un posto dove mettermi ad urlare. Per fortuna, attorno a Torino e' pieno di colline. Sali in macchina, accendi il condizionatore, arrivi dove il verde ti finisce nel cuore e poi urli, fino a quando piangere si trasforma in un optional. Aspetto il prossimo (libro).

enrica ()


in verità io non ho molto da dire.se non: mi e piaciuto

gp ()

complimenti
Complimenti, bellissimo racconto, superiore agli altri di tua mano. Mi è così piaciuto che dopo averlo finito lo ho regalato, convinto che si tratti di una piacevolissima esperienza letteraria. (ben fatto anche il sito Web) Ci si vede in libreria _E_

Emil (abi@telemail.it)

anche in architettura...
Ciao Ale, per leggere City ci ho messo tutta l'estate, non perchè fosse noioso o pesante, ma perchè ho avuto bisogno di pause per potermi veramente rendere conto di cosa c'era scritto fra quelle pagine, cosa mi provocava tutte quelle emozioni (ogni tanto mi scendeva una lacrimuccia, così). Come altri tuoi lettori io mi riconosco un po' nei personaggi, nelle situazioni, perchè ognuno, secondo me, è a modo suo un po' strano, ma più che strano direi particolare, portatore di un suo messaggio, di un pensiero... Così, presa dall'entusiasmo, mi sono fotocopiata alcune pagine di questo libro e le ho attaccate sui fogli di presentazione di un progetto architettonico per il corso di progettazione (chissà se piacerà al mio prof). Il fatto è che il progetto si è sviluppato da un mio pensiero, ma ora non sono più tanto sicura che sia il MIO edificio quello che ho davanti, forse anche lui era un'idea... Un bacione

Cinzia D. (cdiodati@stud.iuav.unive.it)

Per onestà
Alessandro, ti vedevo leggere City insieme a me, era come visitare un posto che tu hai già amato, ed eri con me, ad indicarmi strade e palazzi. Amo il tuo modo di scrivere, di leggere, di pensare, di viaggiare. Un po' come in Castelli di rabbia, ma ora che ho finito City mi mancano tutti da Poomerang a Kilroy. Un abbraccio.

Maria (marytar@tin.it)

CITY
Non so se City è bello o è brutto. A dire il vero non so mai se una cosa che leggo è bella o è brutta, è difficile da dire. Non ho mai capito bene come facciano i critici a stabilire qual è un bel romanzo e quale invece è una schifezza. Non ho mai capito bene neanche come fa uno a diventare un critico. Magari da ragazzino diceva "Da grande voglio fare il critico". Forse! Io di ragazzini con questa aspirazione però non ne conosco. E poi come si fa ad avere sempre un'opinione su tutto? Come si può fare una cosa così di mestiere? Comunque City io l'ho letto, tutto d'un fiato, all'inizio di maggio. Poi l'ho riletto, così, qua e là un po' a casaccio, come da bambina mi insegnavano a fare con la Bibbia. Cercavo un posto in City che non mi facesse male neanche un po', che non mi rendesse così irrimediabilmente triste. Non l' ho trovato. Non mi era successo con le altre cose che ha scritto. Chiaramente non ha tutta questa importanza, ma è quello che posso dire di City, quello che mi succede standoci dentro. Avevo voglia di dirlo a lei Baricco perchè credo che questo dolore sia roba sua. Questa tristezza non puo' non venire da lei, almeno un po'. In ogni caso io in City tornerò a starci, e le farò sapere come ci sono stata, e questo non per ostinato autobiografismo, non solo almeno, ma perchè io credo che "onestamente" di un libro si puo' dire solo cosa ti succede quando sei lì e lo leggi. Il resto è roba da critici! PS Rileggendo mi sono accorta di aver usato un sacco di espressioni alla Baricco, mi è venuto spontaneo così, non mi correggo, mi perdoni! Stia bene. Invio? Invio.

Elena (0558997239@iol.it)

BARICCO
STRANO FENOMENO, DONNE IMPAZZITE PER LUI ED UN TANTINO ANCH'IO, NATURALMENTE COME SCRITTORE, TI RAPISCE. CITY E' STATA UNA SORPRESA, UN BARICCO DIVERSO MA MOLTO DIVERTENTE. CONTINUA COSI' E CONTINUERO' A SEGUIRTI. CIAO PAT

PAT (icia@libero.it)

I libri di City
Bella l'idea del brano musicale, ma perche' non ti spingi oltre? Voglio dire, quella e' la musica di City, o almeno un pezzettino (e il resto?), ma quali sono i "Libri di City"? Cosa stavi leggendo durante? Ci serve, per capire City. Certe parole restano nell'aria, come la musica, e qualcuna magari e' caduta e si e' mescolata alle tue mentre scrivevi. E poi sai chi sono i veri amici? Quelli che ti dicono che libro stanno leggendo.

Mario (mpistarino@yahoo.it)

HO PAURA !!!!!
Lo ammetto ho paura!! Mi mancano ciraca 50 pagine per finire City. Non ci riesco, ho paura di cosa ne sarà della mia vita quando lo avrò finito!!!! Forse l'unico modo per finirlo è aspettare che in libreria sia uscito il tuo nuovo romanzo. Fai presto ti prego!!! e a tanti non è piaciuto!! BOH!!! Ahhhh... dimenticavo di dire una cosa...: GRANDE PROF. TALTOMAR !!!!!!!!

GIGI (harker@iol.it)

e di più ce ne sarebbero
sì ecco una cosa che vorrei dire... molte delle cose che scrivi, mentre le leggo mi sembra di sentirle uscire con la tua voce. Ho amato tantissimo Novecento (ed anche la sua versione al cinema) leggendo lo stream of consciousness di City... mi sono entusiasmata: non sono una lettrice da tutto d'un fiato... centellino le pagine perchè voglio avere la freschezza mentale per assaporarle tutte e fino in fondo... credo che anche city lo rileggerò più volte... alla ricerca di sfumature che mi sono sfuggite alla prima, seconda lettura... fino alla tua prossima seduzione...

mariachiara (misssassu@iol.it)


vorrei vedere il lavoro di Monet a Parigi. guarderò un film western. mi sdoppierò e sarò una mia amica con cui farmi trip mentali. voglio vivere un'altra volta quello che ho vissuto leggendo City. vorrei abitare la tua city Alessandro e essere meno banale. chissà se sei davvero speciale o se anche per te è un'evasione altra da te. ciao

Sara (tesora@hotmail.com)

nessuno
Quando finisci di leggere un libro è tristezza. E' lacrime che vorrebbero uscire, ma proprio non ci riescono. Sembra che sei stupido. C'erano anche loro. I personaggi del libro c'erano anche loro. Nella tua vita c'erano. Mentre ti lavavi i denti, mentre accendevi la macchina per andare a far la spesa. Ti chiedevi cos'avrebbe fatto Gould e cosa provava Shatzy Shell, niente a che vedere con la benzina, e come avrebbero fatto a far funzionare quell'orologio che non era rotto, ma solo fermo e c'è differenza credetemi. Ma è finito. 321 pagine ed è finito. Mi ha lasciato qui a chiedermi se potrò ritrovare le stesse emozioni ancora. Ogni volta che finisco un libro mi chiedo quando inizierò il mio. Non che non ne abbia voglia. Non ne ho il coraggio. Ho paura di rimanere lì sospesa tra le righe scritte e le storie nella testa, come se rimanessero ferme senza potersi muovere da quella condizione. Un giorno so che si sbloccheranno e senza accorgermene comincerò a scrivere, scrivere e scrivere.

Naomi (eve50@hotmail.com)


Messaggi dall'1 al 30 settembre 1999

Ne è valsa la pena?
Una domanda a chi ha letto il libro, pensate che ne sia valsa la pena? Con tutta la grande letteratura che c'è in giro forse no. Ho in mente Hemingway, Faulkner, Gadda e tanti altri, un vero esercito, un esercito di grandi. Io ho poco tempo per leggere, ho letto City e alla fine avrei potuto leggere, guadagnandoci, qualcuno dei suddetti.

G.B. ()


Il tuo libro è brutto: è meccanico, non ha anima. Pennac è Pennac, cerca di essere te stesso.

Evaristo (archepietra@lycosmail.com)


ho appena finito di leggerlo e posso dire che è fantastico. in esso c'è TUTTO. ogni storia dialigo e personaggio è eccezionale. grazie.

vale ()


Ho letto per ora solo il prologo: grandioso! E'incredibile riuscire a descrivere la vita, i sogni e i pensieri di ogni essere umano descrivendo solo una semplice telefonata tra due individui che non si conoscono.Eppure... Forse è il fatto di parlare con uno sconosciuto che ti fa aprire e parlare delle tue esperienze ed emozioni, anche della "Tavola calda sulla statale 16". Non ho mai letto prologo più bello, domani mi compro il libro.

Paola Grieco (emgriec@tin.it)

Messaggi dall'1 ottobre al 30 novembre

Musica di parole
Un libro parlato in cui le emozioni seguono una musica che parte dall'anima e forse non avrebbe bisogno di parole. Vivere. Null'altro che vivere attraverso le emozioni dei personaggi vero/finti che Alessandro porta dentro il mio cuore.

Marilena Conti (fogliacero@tiscalinet.it)

Del Sublime
Ho appena finito di leggere City. Un leggero tocco di sublime.

(annamarta76@yahoo.it)

Il pozzo
Per me City è una specie di POZZO DEI DESIDERI, cui attingere in qualunque momento per dire a qualcuno quello che ho dentro ma per cui non trovo parole. Complimenti per i dialoghi, di cui sei davvero MAESTRO!

Clara Carta (ambrogia@libero.it)

SENTIRE
Non pretendo di conoscerlo, ma questo libro ha un suo significato. Veramente ne ha trecentomila... ma per semplificare le cose...!! Scrivo in risposta per tutti quelli che non hanno capito il messaggio di City e volevano spiegazioni. Bè secondo me non si può svelare il significato di un libro... lo si deve sentire subito... ti deve percorrere le vene... il cervello... far riflettere... pensare... subito, all'istante! Dire ora quale è quello di City sarebbe come fare un regalo a qualcuno e lasciare attaccato il cartellino del prezzo. Orrore. E poi volevo dire che gli scrittori, spesso, non vogliono dire nulla... con quell'immagine, quella battuta. Ci stava bene. Punto e basta. Comunque. Io l'ho sentito... quello che non volevi dire... caro Alessandro! Merci. Rachele

Rachele (5thAvenue@usa.net)


penso che City sia un libro molto particolare, che ti fa spaziare con la mente dentro e fuori la realtà delle cose e quello che vedi ogni giorno intorno a te. Baricco ha definito questo libro una città, ma io penso che esso sia molto di più perchè è insieme vita, arte, filosofia, fantasia, speranza e tutto quello che ci può essere nella testa di un uomo. Sono contenta di aver letto "city" perchè ho imparato un altro modo di vedere le cose. P.S. dopo city ho letto quasi tutti gli altri libri di Alessandro Baricco.

Manuela (manu81@yahoo.com)

ma perchè mi si chiede sempre un titolo???
Mi è piaciuto. Veramente, tanto, se è vero che l'ho preso ieri e l'ho finito oggi. Oddio, immagino non sia nemmeno bello per chi lo scrive sapere che qualcuno l'ha divorato in un giorno, quando tu forse ci hai pensato anni. Non è nemmeno così bello per chi lo legge, comunque... hai sempre la vaga impressione che potresti anche respirarle un po' più lentamente quelle pagine, che non è proprio quella la mossa più furba... ma io non ce la faccio. Quello che scrivi tu mi viene da leggerlo molto velocemente - turbinio di suoni e di parole di storie di scene che si srotolano incessanti una sull'altra - e fortuna che nessuno mi chiede di leggere in pubblico, altrimenti poverini, li rincoglionirei. Penso sempre che poi un giorno leggerò più lentamente. Lo dico da sempre. E comunque. Mi fa anche un po' impressione scrivere qua dove già tanti hanno detto la loro. Magari sono la sola ad avere questa paranoia, e magari è qualcosa che ancora una volta deprime il povero scrittore, ma sapere che migliaia di persone hanno letto la stessa cosa... a me fa tristezza. Ovvero: come quando sei in treno e leggi e 2 sedili più in là qualcuno ha lo stesso libro. A me fa un po' schifo, come se mangiassi nello stesso piatto di uno che non conosci (che schifo di paragone). Insomma credo che non riuscirò mai a vedere Le Ninfee per la fobia che qualcun'altro in quella sala abbia letto il tuo libro. Ma se non l'avessi letto non sarei nemmeno stata curiosa di vederlo. E' un po' un casino in effetti (e - iperbole dello sconforto - sono convinta di non essere nemmeno l'unica ad avere 'sta fobia). E scusa se non so se da quanto dico si capisce, ma City mi è piaciuto veramente tanto, un po' ci sei riuscito ad esplodere quel gioiello che è Novecento... (e il western cavolo, e la boxe, sembra proprio di esserci dentro, e sembra tutto così naturale, una storia dentro l'altra)(e il vento... ). Basta, lo so che non sopporti gli elogi (e tu lo sai che io non so farli). Dove sono gli occhi del destino?

Anna (alcnt@tin.it)

E se fosse una City virtuale?
Bella città, davvero. Detto da una come me, sempre in movimento, senza pace e senza meta, è un gran complimento. La prima volta l'ho visitata freneticamente, frettolosamente. Le mie prime volte, chissà perchè, sono tutte da ripetere. Dopo qualche giorno, ci sono ritornata, con calma. Bella città. Ho pensato. Mi sarebbe piaciuto incontrarmi. Magari nel quartiere di Larry l'avvocato/pugile o nelle aule universitarie di Gould. Incontrarmi e sorridere con dolcezza della mia storia tenera e crudele... sto tornando da un Vietnam privato. E ho 30 anni appena... Vorrei avere a vita amici come Gould, Diesel e Poomerang. Ho pensato. Poomerang, soprattutto, non dicendo mi direbbe cose bellissime. Mi direbbe che se volessi potrei restare anche io lì, con loro... E resterei. Per quanto mi è piaciuta la tua City, Baricco. Chiedo asilo politico. E' democratico il regime in questa city, Baricco. Invidiabile. Vorrei scivolare fra le pagine patinate per cantare a squarciagola a due voci, nelle mie notti insonni New York, New York. Lo faccio qualche volta da sola... ma non c'è mai nessuno a chiedermi poi "l'hai sentito l'ubriaco, stanotte?". Dopo c'è silenzio. Sempre. Un silenzio assoluto, ma anche relativo, perchè tutto è relativo alla fine della fine... Dove l'hai presa l'idea della gomma da masticare e del Bancomat? E' una vita che lo faccio. E faccio anche altre cose. Per esempio falli in miniatura da attaccare al parabrezza degli amici-nemici... lo so, non si fanno queste cose alla mia età... sono un professore universitario e avrei voluto scriverla io la storia dell'onestà intellettuale. Non ci ho pensato. Peccato. Ho incrociato frammenti di me, girovagando per la tua City. E mi sono sentita, per la prima volta, a casa. Meno sola. Perchè ho pensato che in qualche angolo ci saranno frammenti di te, e ora che ho visto i messaggi sul forum frammenti di tanta gente come me... atomi vaganti intelligenti, sensibili, con carattere e palle, esposti alla superficialità delle metropoli vere... Costruiamo una City virtuale, dove essere case, e non verande. Proviamo a provare. Scriviamoci tutti. Vi aspetto. Margherita

                                                                                                  Margherita (bluestocking72@hotmail.com)

Anch'io ho visto City
Salve a tutti. Oggi è Ottobre e ho finito di leggere il libro. Mi capita sempre che appena finisco un libro che mi colpisce mi soffermo su ogni cosa che lo riguarda, guardo tutto, tipo mi metto a rileggere il riassunto sulla copertina (cosa serve rileggere il riassunto sulla copertina quando hai appena letto tutto il romanzo?). Va be', è per questo che sono finita qua. E' veramente brutto leggere un libro e non poterne parlare perchè gli altri non l'hanno letto (a nessuno piace parlare di un libro che non si ha letto!). Quindi vorrei dire qualcosa. Non so se City sia un bel libro, io non lo so mai dire. Per me ogni libro che leggo è sempre il piu' bello (fino a poco tempo fa Il Dottor Zivago per me era un capolavoro). Però posso dire che City è veramente come un viaggio, insomma dà quella senzazione lì. Leggere City è proprio come visitare una città. Tipo Roma, io sono stata a Roma quando ero piccola. Ho visto i monumenti, ho girato per le piazze, ho rubato un po' di atmosfera. Adesso non saprei dire molto su Roma, però, mi è rimasto un bel ricordo, confuso e malinconico. Anche di City mi è rimasta una cosa simile. Ho l'impressione che mi mancherà, mi manca già e non serve a niente tornarci. Mi sono affezionata a tutto, anche alla box e ai western. Perchè c'era qualcosa tipo la verità dietro a ogni personaggio. Adesso non so dire se l'ho capito veramente il libro, se ho colto tutto. Sono sicura però che anch'io l'ho visto, City.

Elena (paola@persiceto.it)


Messaggi dal 30 Novembre 1999 al 1 Giugno 2000

Zavorra
Ho appena parcheggiato gli occhi in un piccolo vicolo di City e sinceramente comincio già a sentire il nonprofumo dei suoi primi quartieri. E mi piace. Quanto al resto, solo un ringraziamento, e mi riferisco sopratutto a Seta. Grazie per aver tolto la zavorra che impedisce alle emozioni di volare liberamente, grazie per aver tolto alla parola AMORE il peso inutile della sua definizione, le parole non servono, ma le emozioni, mi hai dimostrato, si possono comunque descrivere. E con le parole per di più! Sorprendente paradosso, paradossale sorpresa! Pensavo di essere pazzo... Perlomeno siamo in due! P.S.: Il western, primo o poi, scrivilo!!

Lorenzo (ilmagnifico7@yahoo.com)


Ho chiuso il libro con una profonda tristezza nel cuore, e con adosso un senso di ingiustizia senza senso. Chissà perchè poi... penso che il tutto nasca dal desiderio di non vedere scritta la parola "fine" per certe storie che sembrano averne una forzata. Perchè, penso, di queste storie, se ci si fa attenzione, ce ne sono di infinite e senza fine... potrebbero continuare in eterno, un pò come un passaggio di testimone in una stafetta: cambiano i protagonisti, ma le storie, anche se in apparenza diverse, sembrano uguali in profondità, perchè la radice comune è l'"essere" umano. Grazie Alessandro

chiara (clissandrello@libero.it)

Jaco
Alcune sere fa mi è capitato di aver bisogno di qualcosa che faceva parte della mia vita, avevo desiderio di viverlo, di nuovo, ancora più coscientemente, di seguirlo un'altra volta passo passo, con gli occhi, prima che i miei nervi continuassero a vibrare o a danzare ad una musica di cui percepivo solo la suggestione e della quale ogni intuizione melodica stava scomparendo. A volte capita di aver percorso strade di cui si ricorda solo la destinazione, e si è perso completamente nel tempo ogni senso del viaggio, forse hai solo bisogno, in certi momenti, di rivedere quella luce sull’asfalto, di sentire solo quella musica che percuota e ferisca facendo ritrarre istintivamente le membrane delle tue casse per intuire e reagire in un altro modo o nuovamente; fai l’amore con la tua donna e ripercorri d’istinto ogni “attimo” del suo corpo, suoni quella canzone nota su nota ed è cambiata l’espressione nelle tue mani. Così ho ripreso City dallo scaffale e mentre mi sentivo arrivare addosso (in anticipo sugli occhi) ogni parola ed ogni scena successiva chiedendomi che cazzo stavo facendo, sentivo che la risposta era una sola: Sto vivendo. Non che non l’avessi vissuto (il libro) questa estate la prima volta che lo lessi, anzi, ma l’avevo chiuso ogni volta troppo presto. Quando vivi, vivi attimo per attimo, non puoi smettere, ci sono pure istanti o giorni in cui non sei molto cosciente di te stesso, ma stai vivendo e non stacchi la spina, non ci sono cristi. Così mi è capitato di avere tutta la concentrazione necessaria per non perdere nemmeno la più piccola parte di quella “esistenza”, come quando sei alla grande ed è tutto chiaro, ed ho cominciato a ripercorrere la stessa strada, a suonare ancora quella musica (se la leggi a voce alta è una partitura, c’è un pentagramma vero e proprio) ed ho udito ogni nota (tutto d’un fiato fino alle Nymphéas). “Gli occhi che vedono bagliori sono terminali irripetibili di mondo. Sono combinazioni di cose accadute, oggettive costellazioni di eventualità confluite in un solo attimo nello stesso luogo. Non c’è niente di soggettivo. Ogni bagliore è un accadimento di oggettività. È l’autentico che sfregia il reale” (Baricco). Lettera del veggente (Rimbaud): Je est un autre. C’è uno straordinario sforzo in City di far affiorare l’autentico, il magma della Realtà, persino quando ti trovi nel salone della casa ideale, è la Verità che ti uccide. Questa città, come ogni città è costruita sopra cunicoli semisepolti di Vero, sopra le spalle di vite imbecilli, straordinarie, immaginarie, intelligenti o bizzarre, e se alzi gli occhi a cercare l’arcobaleno, se ti specchi nell’argento di un cucchiaio scivolando sulla sua superficie curva, se osservi così tanto qualcosa da farlo essere “familiare” sorprendendolo in quella “particolare occasione” c’è infine il niente, quella vertigine, quella paura, quella bestemmia: il niente. Sono anni che io quando scrivo cerco di farla affiorare quell’oggettività, sono anni che anch’io ho intuito che deve essere tutto lì il segreto, ogni secondo della nostra vita è volto a scoprire origini. Io l’ho capito suonando il basso, la parte più profonda della musica, capita spesso per alcuni brani di non avere spartiti così che lo studio del pezzo diventa molto più interessante. La melodia spesso ti distrae, ti da un idea “sbagliata” della canzone, ciò che devi fare per capire il segreto della musica è scomporre i suoni, smontare quella matrioska, scendere fin nell’ultimo pensiero del compositore e quando arrivi sulla linea di basso, che non è più ritmo (non sempre) che comunque percepisci con il tamburellare le dita, o col corpo se sai danzare, e non è più canto o melodia, è lì che capisci perché Sister moon di Sting è quasi un blues nero e malinconico che somiglia un po’ a Summertime, è lì che capisci cos’è che ti tira in un funky, cioè quello che non senti quando le dita sul basso “uccidono” certe note e tu devi spezzare i movimenti per stare al tempo. Quando non comprendevo ancora niente della musica (e di poesia) qualcuno mi disse che Jaco Pastorius era il più grande Bassista del mondo, così andai a comprare un suo disco, un 33 che oggi fruscia maledettamente, altro che suono puro del cd, era Word of Mouth. Lo aprii di corsa mentre tornavo a casa, mi incisi il dito sotto l’unghia infilandola nella fessura per estrarre il disco e rompendo il cellophane, cominciai a pisciare sangue senza smettere. Dentro c’era una foto di Jaco al piano con una matita in bocca. Lo misi sul piatto ed alla fine rimasi un po’ deluso di quel jazz. Dissi: ho comprato un disco del più grande bassista del mondo e non suona quasi mai il basso (bestemmia incosciente). Non avevo capito niente e fortunatamente molti anni dopo l’ho scoperto. C’era più basso lì che in qualunque altro lavoro. Non ero al tempo capace di ascoltare la vera voce della musica. La vera voce del reale (profonda). Con Jaco ho imparato come canta ciò che più è nascosto al mondo, ciò che più è segreto (lui la sentiva dovunque la Musica). Con Rimbaud ho imparato a scovarlo quel canto arcano (ci puoi fare delle poesie incredibili quando trovi la chiave), con te Alessandro lo avverto nella vita dei tuoi personaggi, è poesia e musica vera tra le tue mani e rinasce ogni volta nelle pagine dei tuoi libri.

Alessandro Serasini (alserasi@hotmail.com)

però!
non so spiegare come e perche' ma... a distanza di tempo, da che ho letto il libro, ho ascoltato la musica di questo sito. non me lo sarei mai aspettato: mi sono commossa! :,(

che importa? (senka@freemail.it)

city è
Il romanzo ti resta addosso come un odore che hai sentito da bambino. E' una sorta di ventricolo innegabile di pensieri ed emozioni comunemente grandiose! Non c'è nulla di scontato ma una magia fa apparire tutto così familiare e conosciuto da sempre, è un odore!

Tina (dssquad@libero.it)

B.C.
A Natale un mio amico mi regala un libro il cui titolo è "novecento", mi dice: "leggilo ti piacerà sicuramente!" Lo leggo e mi sconvolge, perchè dal calderone delle idee vedo svilupparsi in quelle pagine, coriandoli di poesia lasciati cadere dal cielo. Penso che CA... questo autore ha dei labirinti mentali simili ai miei, non so se mi spiego: è fastidioso vedere che qualcuno è come il riflesso dei tuoi pensieri e allo stesso tempo trovi un piacere nascosto nel vedere che ci sono case arredate come la tua, forse è una crisi di identità o forse è solo un pò di follia. Mi capita allora di andare in libreria, e compro CITY, così per caso, solo per poter dire alla fine dopo averlo letto, non abbiamo la stessa tappezzeria sui muri... ed invece vedo srotolare le tue/sue idee come se fossero già presenti in me. Grande... Perchè dai/da ai coriandoli la possibilità di volare ancora tra le nuvole, cadono a terra, ma qualcuno rimane sempre impigliato tra i capelli... come idee di forfora colorata che ci rimangono in testa... Di City voglio non-dire solo una parola "SILENZIO", è una musica che senti nello spazio di una pausa tra mille note, è la musica che non senti che senti... Ho finito di leggere City ieri, oggi entro su internette (scritto così come lo pronuncia mia Zia Carmela) e scopro che è il tuo/suo compleanno, coincidenza? non lo so comunque... Tanti Auguri di Buon Compleanno :-) Spero che riesca a trovare un finale per SETE, un acquario come te/lei trova sempre, per definizione, una fonte dalla quale bere, se no, non sarebbe un acquario o forse semplicemente ci si dimentica e si aspetta di ricordarselo... buon tutto leo

Emanuele (giubileo72@hotmail.com)


L'ho cominciato quando è uscito: l'avevo comprato immediatamente. Sono stata costretta a interrompere la lettura verso la cinquantesima pagina, confusa, esterrefatta, delusa soprattutto. Ma non volevo darmela vinta. L'ho ripreso in questo giorni e mi sono imposta di arrivare alla fine. Che dire? Sentivamo il bisogno di una tale esibizione narcisistica? Di questa ostentazione di tecnica fredda e dispersiva? Che Baricco sa scrivere e bene lo sapevamo. Ma che differenza con le storie che ha raccontato negli altri romanzi.

Laura Spizzichino (lspizzi@bigfoot.com)

strano
city è qualcosa di strano, che ti travolge, che ti fa smarrire tra le sue strade caotiche affollate e chiassose. Ognuno ha una storia da raccontare, la sua, un mistero, il nostro, da custodire. Voci, tante voci e qualche volto intravisto vagamente in vecchie foto scolorite. Vite, ricordi e desideri che si incontrano in un unico presente, in una grande "city" senza tempo.

fabrizia (falybv@tiscalinet.it)


Il nulla Il tutto Nel suo istante di momentanea Assenza “City” Baricco Sensazioni: la quotidianità comporta dimenticanza di un presente non vissuto ma guardato. Leggendo alcune di queste pagine, mi capita di dimenticarne il contenuto. Affiora in me solo il senso di ciò che ho letto: colori senza forme. Irrilevanza degli episodi, dei personaggi, dei loro nomi: petali in balia dei venti.

Maria Teresa Amorosi (mtamorosi@tiscalinet.it)

Problemi di apprendimento...
Ho 30 anni, mi chiamo Ornella (niente a che vedere con la Muti, forse con la Vanoni visto che anch'io canto... a squarcia gola quando sono in macchina e c'è una nebbia murata), abito nella bassa bolognese, non ho velleità di scrittice ma aspiro a diventare una buona lettrice. Dopo aver letto decine e decine di libri, mi si é presentato davanti un quesito... perche' in testa mi rimangono solo delle bellissime immagini e nel cuore intense emozioni? Voglio dire: perchè non riesco a immagazzinare i messaggi, le lezioni di vita che ogni scrittore vuole comunicare ai suoi lettori, o le piccole brevi frasi che tanto mi scavano dentro? Beh, quando mi hanno regalato City l'ho tenuto lì a lievitare convinta che più ci stava e più l'avrei "assorbito" nel modo giusto. Avevo deciso che quel libro, tanto decantato dalla mia migliore amica di lettura, avrebbe meritato il doppio del tempo degli altri. Un bel giorno di sole l'ho aperto e improvvisamente il sole è sparito, il bel paesaggio padano che scorre solitamente ai miei lati: SCOMPARSO e PLUFF! Eccomi completamente catapultata nella precocità di Gould e nella schiettezza di Shazy, nei salti leggeri di Larry, eccomi lì che osservo quelle partite di calcio affascinata e spaventata dalla palla che si avvicina, catturata dagli occhi spaventati di quei "verandisti", presa di mezzo dalla battaglia verbale di un intellettuale con pancetta annessa; e ancora "Le idee pure" quelle che hanno sapore d'infinito. Insomma City l'ho letto centellinandolo e soppesando ogni singola parola; ora l'ho finito e a questo problema non c'è rimedio. Qualcuno può aiutarmi??? P.s.: Certo che per essere una che non ha velleità di scrittice ne ho buttato di neretto...! Forse ho aspirazioni da grande scrittrice di e-mail. Saluti a Voi tutti compagni d'avventura Ornella

Ornella (furyna@libero.it)

tornando a casa
Tornando a casa, dopo una giornata di lavoro, la mente stanca, sopraffatto dai clakson e dall'aria quasi irrespirabile, mi chiedo chi siano nel mio mondo, quello di tutti i giorni, le persone che potrebbero abitare nella City, nel Castello o nell'Oceano di AB. Forse nessuno. I Suoi libri, sono una piscina di un'esclusivo club privato, dove noi Suoi lettori, o almeno io, ci tuffiamo, per qualche momento, il tempo di un capitolo, o al massimo di un libro per poi uscire nuovamente allo scoperto, alla nostra vita. Ho amato Oceano mare e Castelli di rabbia. Che ci sia un eccesso di mestiere in City? Comunque, da sole, alcune pagine, alcune righe valgono piu' di tanti altri libri messi insieme. Grazie e bravo.

Francesco ()

Rileggendo
Ho riletto "City" dopo un tempo che mi è parso ragionevole per non lasciarmi riprendere dall'entusiasmo provato la prima volta e precisamente il giorno stesso di uscita del libro. Che dire? Mi ha appassionato se possibile ancora di più e sono felice di essere una tua estimatrice. Sai scrivere benissimo, con pennellate di vera poesia, non ho incontrato molti altri scrittori che sapessero fare altrettanto e che riuscissero a incatenare i sensi con tanto vigore. Sicuramente non ho la cultura o conoscenza sufficienti per interpretare o capire degnamente i tuoi libri, ma ti leggo e lo faccio con affetto e ammirazione. Ti ho "scoperto" quando non eri ancora famoso e questo mi inorgoglisce un po'. Amo molto i libri, sono il pane della mia anima, non potrei farne a meno, come non potrei fare a meno di Puccini... provo una gioia quasi voluttuosa quando mi "immergo" in libreria e tu ne sei uno dei motivi. Grazie di scrivere anche per me! Visto che ci sono: Buon Natale.

Daniela (gwynplaine7@yahoo.it)

...Blu Goccia
"Castelli di Rabbia" era una goccia. "Oceano Mare" era una grande goccia... ma sempre una goccia. "Novecento" era una nota musicale... ancora una goccia. "Seta" era una filo... una goccia dal cielo "City" non so cosa sia, c'è tempo per capirlo... di sicuro un'altra goccia. A leggere i messaggi che ti scrivono, direi che sai seminare bene le tue gocce... insomma, danno buoni frutti... sembra che facciano traboccare le persone... è importante questo se uno pensa che mai una goccia è sprecata se cade. Ora basta, ti mando un grande "Buon Viaggio" (è un augurio bellissimo...) P.S.: "City" è l'esperimento di un libro che diventa "Sito"(i tuoi giochi di parole...) dove arrivano infiniti messaggi a forma di esseri umani color BLU... Blu Goccia

PB (jj18mj23@dada.it)

Messaggi dal 1 Giugno 2000 al al 31 Dicembre 2000

O GUARDI O GIOCHI...
Secondo me City è tante cose, difficili da spiegare e da condividere con altri. Tuttavia, a me questa frase fa pensare: non per buttarla sull'esistenziale, ma nella vita il dilemma non è sempre questo? Comunque, ho deciso di giocare anch'io su una città e sono molto vicina al caos ma, per i barnumiani incondizionatamente affezionati, questo è bene e, se qualcuno storce il naso, chi se ne frega? Sempre ai barnumiani: date uno sguardo fuori dalla finestra; se qualcuno ha spento le luci del suo giardino per fare in modo che osserviate le stelle nel cielo, magari vi sentite meglio...

Libera (liberadalessandro@worldonline.it)

L'umorismo di A.B.
Cavolo!!! City è un libro davvero divertente: "Shatzy Shell (non c'entra niente la benzina)" e un muto che quando parla "nondice", sono le cose più divertenti della letteratura italiana... Davvero, non scherzo, cose davvero complicate... che ti lasciano un pò così... ma poi le scrivi, perchè ti dici che devi scriverle, le rileggi e si spiegano. Come le cose migliori insomma... Come le cose matematiche... Come le cose geniali... No? Quasi come un pianista depresso che, esule in mare, rinuncia ai propri desideri... Che Sballo!!! Grazie A.B. per tutto questo e molto alt

Messaggi dal 1 Giugno 2000 al al 31 Dicembre 2000

O GUARDI O GIOCHI...
Secondo me City è tante cose, difficili da spiegare e da condividere con altri. Tuttavia, a me questa frase fa pensare: non per buttarla sull'esistenziale, ma nella vita il dilemma non è sempre questo? Comunque, ho deciso di giocare anch'io su una città e sono molto vicina al caos ma, per i barnumiani incondizionatamente affezionati, questo è bene e, se qualcuno storce il naso, chi se ne frega? Sempre ai barnumiani: date uno sguardo fuori dalla finestra; se qualcuno ha spento le luci del suo giardino per fare in modo che osserviate le stelle nel cielo, magari vi sentite meglio...

Libera (liberadalessandro@worldonline.it)

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L'umorismo di A.B.
Cavolo!!! City è un libro davvero divertente: "Shatzy Shell (non c'entra niente la benzina)" e un muto che quando parla "nondice", sono le cose più divertenti della letteratura italiana... Davvero, non scherzo, cose davvero complicate... che ti lasciano un pò così... ma poi le scrivi, perchè ti dici che devi scriverle, le rileggi e si spiegano. Come le cose migliori insomma... Come le cose matematiche... Come le cose geniali... No? Quasi come un pianista depresso che, esule in mare, rinuncia ai propri desideri... Che Sballo!!! Grazie A.B. per tutto questo e molto altro umorismo...

Musumecio Musumeci (Musumecio.musumeci@iol.it)

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Gli voglio bene a questo libro
E non solo a lui evidentemente... Beh non saprei che dire ora di City, ci ho messo una vita a decidermi di leggerlo dopo aver letto le prie due pagine... io che i libri di solito li bevo, soprattutto i tuoi che fluiscono come musica... e adesso... adesso mi mancano tre pagine per finire vorrei che non finisse mai... vorrei rileggerlo... ma ho paura di ricominciare...

marta (mvalerio@cmns.mnegri.it)

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UNICO!!!
City è semplicemente UNICO, non ci sono altre parole per descriverlo. Grazie Baricco, mi hai fatto riscoprire (o meglio, scoprire) il piacere di leggere un libro.

Mattia (mordeganm@easynet.it)

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La casa di Gould
Ho letto le tue parole, ho scorto un barlume di serena pazzia nei tuoi pensieri, ho incontrato me stesso nello specchio di CITY ed insieme a Gould ho costruito la mia casa. Grazie Giampaolo http://digilander.iol.it/gpv/lacasadigould.html 

Gould (giampas@libero.it)

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eheheh
sono solo una dodicenne però l'ho letto il libro e mi è piaciuto :-) punto. da grande voglio fare la scrittrice punto.

asile (elisa) (asile88@yahoo.it)

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Anche questa volta ci ha fregato! Cercalo pure un difetto in questo libro, lo puoi anche trovare, ma alla fine quando volti anche l'ultima pagina ti ritrovi con in bocca una parola. Sì d'accordo, te la puoi rigirare sulla lingua quanto vuoi ed insaponarla di analisi più o meno serie, ma alla fine la dici c... E allora dici: "Bello". Così, due punti e Bello. Molto semplice.

Gabriele (Ripaoni@tiscalinet.it)

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Messaggi Gennaio maggio 2001

Ho letto solo adesso City. Ho sentito quell'emozione unica che si prova di fronte alla Bellezza. L'arte, quella vera, quella che ci entra dentro e ci fa piangere. Le pagine di western sono... sono cosa?, come definirle?, bellissime, semplicemente? Me le sono "sentite addosso" e "bevute in apnea", come auspicava lei, signor Baricco. Il più bel western che io abbia mai visto, sì, perchè l'ho visto. Grazie. Evito commenti da critico improvvisato, chi sono io? il cappello di Babbo Natale sta già scendendo... Reputo sciocchi i confronti con le opere precedenti, assolutamente inutili. Ogni libro è una storia. Punto.

Federica (giotitta@libero.it)


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Messaggi dal Giugno al Dicembre 2001



un vento gelido
Un giorno ho comprato la versione economica di City. Non ho scoperto un libro, ma un universo. E' così pieno di significati che deve essere riletto... , mi ha riempito il cuore. Caro Alessandro non dimenticare mai la tua onestà, la verità e la tua city. ciao ciao Gould

Bettina (elilivio@tin.it)


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Considerazioni...
Ciao Alessandro, ti ho scoperto da poco e non ho letto ancora tutte le tue opere ma leggendo Oceano mare e City mi è bastato per capire che leggendo le tue cose si risvegliano in me pensieri e considerazioni che da solo non riuscirei a pensare. A questo servite voi scrittori no? A stimolare la mente di chi legge e a far arrivare al lettore le proprie idee e le proprie considerazioni. Credo. Proprio oggi ho finito di leggere city e come in oceano mare nella mia testa risuonano mille idee e pensieri, forse, è solo la voglia di capire fino in fondo quello che vorresti veramente far capire, ma comunque credo che non sia importante poi tanto, l'importante è che nel leggere ti rimanga qualcosa dentro anche se non hai capito poi tutto. Sicuramente adesso leggerò le restanti tue "cose" per riprovare così quelle senzazioni rare. Sperando che mi risponderai vorrei saperne di più sulla tua scuola di aspiranti scrittori... complimenti e Ciao.

Luca (lucacamilloni@hotmail.com)


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SFIDA
City è una sfida che Baricco pone ai suoi lettori, una roba tipo:

Doreen (sbelard@tin.it)


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semplicemente stupendo
CITY mi e` stato regalato il Natale scorso e da allora l'ho letto almeno tre volte, ciascuna con maggior piacere della precedente. Scrivo perche` mi sento in dovere di comunicare che e` un libro semplicemente stupendo, null'altro.

Fede (yfede@tiscalinet.it)


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Grande!!Ma si può fare qualche altro commento su questo libro meraviglioso? Sicuramente il più bello che abbia mai letto. L'unico dentro cui sia veramente riuscita a viaggiare.

Ilenia (y.chianello@libero.it)


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...la mia
Spero di avere anche solo una possobilità su mille che tu legga questo mio messaggio!!! Ho sentito pareri molto discordanti su City. Ho letto tutti i tuoi romanzi, e Novecento, sempre e solo immaginando che fosse la tua voce a raccontarli, in quei momenti io sono in un'altra dimensione... Sto leggendo anche City, ormai sono all'epilogo, e non mi era mai capitato di leggere ed alta voce senza accorgermene, è successo durante l'incontro "Lawyer"-Poreda al Pontiac Hotel, me lo ha fatto notare mio padre che è entrato in camera ritenendo che fossi a telefono da ormai troppo tempo (... sai le bollette non sono mai clementi!)!! Non ho parole, City è semplicemente ... semplicemente... STRAORDINARIO!! Sei ganiale Alessandro!!!

Valeria (iaia21@virgilio.it)


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ma non fare così, dai
Quando mi hanno detto che scrivendo io "bariccheggio", l'ho presa come un'offesa. Anche se i tuoi libri mi trasmettono delle buone sensazioni. Spero non continuerai a scrivere alla "city", che diciamolo pure, non è il tuo libro migliore. E non compiacerti di te stesso. Ciao.

PeppeOz (locanda.almayer@virgilio.it)

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Stupendo
Credo che City sia uno tra i libri più belli che abbia mai letto. Insieme ai miei autori preferiti (Pennac e Marquez) aggiungerò il mitico Baricco. Avanti così!

Luca (olioso@infinito.it)


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Leggerlo è stata una epifania, come sospendere per un istante il flusso dei ricordi per scoprire che "o si gioca o si sta a guardare". Lo stupore quasi infantile di una nuova prospettiva unito alla consapevolezza che spesso chi legge è per definizione condannato a giocare e non potrà mai servirsi di quell'occhio solitario che solo vede.

lara (laravr@jumpy.it)


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CITY
"City" è un libro micidiale. E' bellissimo, davvero. Non riesco a capire come mai ad alcuni non è piaciuto, o perchè lo giudichino complesso. Io lo adoro, e lo leggo e rileggo un sacco di volte, perchè ogni volta ci trovo qualcosa di nuovo. E non smetto mai di innamorarmene. Ale, questo libro non poteva essere fatto meglio. Il più bel libro che abbia letto. Grazie per ogni emozione che mi hai dato fra quelle pagine. (Sono stata premiata ad un concorso di poesia con "City": giuro, non potevano darmi un premio migliore.) ps: ma ogni tanto rispondi?

Ilenia (y.chianello@libero.it)

Ultimi messaggi (fino a dicembre 2003)


Andiamo? Andiamo.
E' stato come respirare la vita...vedersela sbattuta in faccia: vita allo stato puro. Più vera di tante esperienze che alle volte fai, riponendoci magari tante speranze e aspettative, e invece poi rimangono lì, sterili, e non ti lasciano niente, non ti dicono niente. Con City no. E' stata un'esperienza che mi ha cambiato la vita. Che mi cambia la vita, ogni volta. Sì, perché ormai è diventata la mia droga, la mia boccata d'aria. E ogni volta è come scendere nell'inferno dei miei pensieri, della mia coscienza. Ogni volta è uno scoprire un pezzetto di mondo ed uscirne cambiata. Più umile, più sincera. Più vera. E' un libro che insegna, e fa riflettere. Un libro che fa crescere. Ti si rompe qualcosa dentro e improvvisamente tutto cambia, tutto assume un aspetto diverso. Ti crollano le illusioni, le false credenze e senti che sei sopraffatta dai sentimenti. E piangi, poi sorridi, e poi piangi di nuovo e ti arrabbi e vorresti fermare tutto. Avere il potere di chiamarea AB e chiedergli perchè? e dirgli che è ingiusto, che non è così che dovrebbe andare...poi ti fermi, respiri, e pensi: non è così che dovrebbe andare, ma è così che va...e allora la rabbia lascia il posto ad un senso di comprensione e di condivisione. Ed è quello il momento in cui ciò che è del libro diventa mio, è quello l'attimo dal quale non si torna indietro. Il momento in cui vorresti che nella tua vita ci fosse un bambino di nome Gould, o una cara amica-tata di nome Shatzy. E' quello il momento in cui ti accorgi che se il mondo fa schifo è perché ha perso la semplicità e la fantasia. La poesia della tranquillità. E allora quando mi sento sola, quando mi sento stanca e ho bisogno di un rifugio, di qualcuno che mi parli in modo sincero e spontaneo, riprendo in mano il libro e ricomincio il viaggio. Verso casa. Andiamo? Andiamo.

Giulia (juju_malaika@yahoo.it)


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Sei un genio, Baricco
Mentre leggevo City ripetevo: "Sei un genio Baricco, TI ODIO!" Ebbene sì. Non credevo di poter mai leggere tali grottesche sublimità. Sei riuscito a descrivere le tue fantasie in un universo di parole che toccano l'immaginario più recondito. Grazie Baricco, sei un genio...TI ODIO P.S. E grazie per RAIL e BARTLEBOOM.

Filippo (hemispheres1@yahoo.it)


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un genio che lava i cessi!
ciao a tutti! Non so a voi, ma a me la poesia di un bimbo che era un genio e che trova la serenità diventando il custode del cesso di un supermercato...mi ha lasciata senza parole! Non so se sia la gioia della normalità, la spensieratezza di chi viene creduto uno stupido, ma mi ha messo i brividi! Perchè, come Gould, sono una persona normale, felice di esserlo, una persona che magari se volesse potrebbe fare cose enormi, ma non vuole...le basta lavare i piatti in un piccolo ristorante, fare le decorazioni per il natale....che male c'è a non volere scendere mai da quella nave, come Novecento? Che male c'è a vivere lontano dalle ambizioni... un bacio normale a tutti! Barbara

Barbara (lappaniu@yahoo.it)


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Buongiorno
Buongiorno Alessandro, City è un mondo a parte...lo ho cominciato non so quante volte, e mai mi sono sentito pronto per per portare a termine la lettura. Tu stesso hai affermato che City è un posto lontano, un posto in cui spero di poter arrivare presto. Ciao Alessandro, se hai qualche consiglio per affrettare il mio viaggio verso City, ti prego rispondimi. Ciao e buon lavoro.

Diego (d.gorgerino@ciaoweb.it)


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l'amore perduto
Ho letto City. Alla fine ce l'ho fatta. Mi intimoriva, mi sconcertava, era un libro di cui tutti mi avevano parlato, tutti avevano lodato. E' difficile andare a leggere qualcosa, dicendoti "Ragazzi, questo libro sarà grandioso!", è come guardare I soliti sospetti, sapendo che il finale è un grande finale che fa del film un gran film. No, non si può: lo guardi incazzato sin dall'inizio! Trovare il grandioso in ogni cosa che si fa è questione di secondi, attimi e secoli. Infatti City non mi è piaciuto. All'inizio. Poi l'ho sentito crescere piano, "mettere bombe nella mia anima [...] e farmela saltare in aria..." (cit. del mio scrittore preferito dopo Alessandro, Ferdinando Cotugno). Quando ho letto l'ultima pagina non ero felice, non ero stupefatta o meravigliata, non ero niente. Non ero più io. Ero sconcertata e insonnolita, mi ero sentita cullata dalla boxe, dal western (la mia parte preferita), da Gould (più che da Shatzy), mi ero sentita al sicuro. Ora capisco cosa deve avere un libro per essere riletto mille volte: deve farti sentire al sicuro, deve farti sentire che esisti, facendoti saltare in aria l'anima. Dedico la lettura di City al più grande amore perduto della storia. Il mio. Per il mio scrittore preferito (sei forte, ce la farai ed io sarò lì ad aspettarti col tuo primo romanzo).

Stefania (aluminum@libero.it)


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Dolce compagno
Mi domando se un libro possa accompagnare e riempire stralci di vita..se e'possibile che personaggi inesistenti, creazioni non della propria, ma della mente di chi, per lavoro, partorisce luoghi, donne, uomini, eroi, possano di prepotenza entrare a far parte della tua esistenza. Mi domando se un libro possa riuscire a coinvolgerti a tal punto che ti senti, a volte, impossibilitata a leggerlo se la situazione non ti sembra delle migliori, se il luogo, le persone intorno, ti sembrano poco adatte ad accogliere la tua lettura...Mi domando tutto cio'e mi rispondo: sì! Ho comiciato a leggere City tre anni fa, due e mezzo per la precisione. Dico "ho cominciato" perche'da allora non l'ho mai finito..ne assaporo ogni giorno qualche goccia, giusto il tempo di sentire appena il sapore che quella nuova pagina ha...e lo richiudo. A volte avrei voglia di incontrarti, solo per avere la possibilita'di dirti che forse sono l'unica lettrice che impieghera' ad arrivare a pag 268 (nella mia edizione) piu'tempo di quanto tu abbia speso nello scriverlo. Ma vorrei arrivare a quel giorno con la consapevolezza di avere una risposta da darti nel momento in cui tu, certamente, mi domanderai "perche'?". Forse perche'voglio credere che Shatzy, e Gould,..e Poomerang non si esauriscano in quelle pagine, ma voglio che continuino ad accompagnarmi, sempre. Arrivare alla fine di un libro, qualsiasi esso sia, e'come rassegnarsi alla mortalita'dei personaggi, che rimangono sullo sfondo della tua vita come un meraviglioso ma semplice ricordo. Probabilmente traviserai una preoccupante psicopatia nelle mie parole...ma credimi, son tutt'altro che pazza, malgrado non ti sia mai capitato di avventurarti in una simile situazione! Forse sono solo molto sognatrice....

(lamu_@excite.it)


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Sgomento lineare nel trovarmi diversa, con diversi obiettivi a distanza di così poco tempo. Il nulla più assoluto è il mio domani, totale indifferenza il futuro, le cose passano e mi sfiorano appena, quasi assenza di emozioni dirompenti forse è questa la FELICITà. Mi manca CITY, le sue strade, le sue piazze, l'università, la roulotte, il campo da calcio, gli incontri di boxe, il professore, gould, poomerang, shatzy, il tacco a spillo, il western...mi mancano da morire. Mi manca la loro solitudine, il loro modo di pensare, il loro provare sentimenti spesso lineari ma intensi... I dialoghi, le verande e le case. Mi trovo infine sola con la mia SOLA SOLITUDINE, senza un libro da leggere, sola, senza CITY... vorrei mille CITY, mille storie indefinite, mille strade che intersecandosi infine si perdono, mille solitudini e mille di quelle fantasie. Mille pagine ancora di assoluta ricchezza fantasia che vola, libertà nelle parole. LIBERTà ecco cos'è CITY... E come mi manca, mi manca l'illusione di potermi rifugiare in un mondo irreale e distante, l'illusione di poterlo avere davvero e in maniera definitiva dentro la testa. La mia testa di cazzo piena di sogni illusioni e vomito di capra, erba verde di giardino inglese, tassa del caffè con il manico (?!), letto con piumone fumo amici, musica e parole. Lontano dalla realtà delle scelte, della psicologia o forse psiche, lontano dalla realtà della responsabilità e del denaro, lontano dal tempo dal senso del tempo che passa e che non dovrebbe che non passa ma che dovrebbe farlo, rinchiuso tra lancette o simboli digitali... avere l'occasione, davvero l'occasione di potermi guardare dentro e fino in fondo... trovare le mie mille strade, le mie mille CITY... Ora che tutto mi sfiora, tutto passa attorno a me dentro non trovo ragioni se non le parole e l'inchiostro, non trovo ragioni valide di travolgimento. Il mio essere SATURA è tutto quello che sento. forse satura di VUOTO...di tempo che passa cazzeggiante, di tempo che incombe minaccioso di tempo che è fermo, intrappolato in un dolore ormai remoto. Chi sono da dove vengo e infine...davvero, dove, DOVE ANDRò A FINIRE ED ESSENDO KI?! QUESTO è QUANTO ho scritto dopo CITY e dopo mille eventi della mia vita ke lentamente mi spingono alla deriva...questo è quello ke provo ripensando a CITY e kredo ke sia il mio GRAZIE a Baricco, GRAZIE DI AVERE ESAUDITO IL MIO DESIDERIO DI ASTRAZIONE. E di avermi regalato i momenti i suoni e le strade di una CITY ke ho sempre sognato. Alla prossima.

francy (suocy@yahoo.it)


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grazie Alessandro
City ti cattura e ti trascina in un altro mondo, tutto senza che tu te lo aspetti! E' un tira e molla continuo, adesso smetto di leggere perchè è troppo dispersivo, no via, altri due minuti, vediamo se riparla del western... Dopo una lotta che sembrava impari ed infinita ha vinto l'avvincente complessità della trama, le mille divagazioni dei personaggi, tutte impermeate della stessa magia. Avessi Alessandro qua davanti gli farei un lungo applauso, niente commenti superflui, il libro parla da solo! Figurarsi che oggi sono stata mezza giornata in libreria a cercare un'immagine delle "Nymphéas", dovevo vederle con i miei occhi e ho fatto una triste scoperta: per calarmi nei panni del professor Kilroy devo solo andare a Los Angeles... Ancora complimenti ad Alessandro, perché ci vuole grande coraggio davvero ad addentrarsi nei quartieri più infimi di una grande città.

valentina (val7it@yahoo.it)


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Vento
Noi...umili tuoi lettori... ci accomuna una cosa...City...difficile da comprendere all'inizio... abbandonato triste sul comodino in attesa...e poi? E poi ripreso con calma e con il tuo cuore dentro le pagine......e sempre così difficile riuscire a leggere il cuore! Grazie.

orietta (zuum90.everyday.com)


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City mi ha cambiato la vita
Ciao, mi chiamo Davide e sogno di fare il girnalista. Ho 19 anni e mentre leggevo city ho capito di avere trovato uno scrittore geniale. Da lì è nata una passione che mi ha portato a leggere tutti i suoi libri. In mezzo ad un mare di banalità, Baricco cerca di trovare vie nuove, rischiando, ma contando sulla propria capacità di RACCONTARE storie. Non ha la pretesa di stupire, ha solo voglia di farci vivere storie magiche, frammenti di pura magia, atmosfera, profumo. L'essenza di City è di essere e non essere e di farti sentire solissimo quando perdi i tuoi amici, giganti, muti, geniali.

davide (davide.coral@libero.it)


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Le onde
Sto ascoltando "Le onde" di Ludovico Einaudi, e, forse perché questa musica l'ho scoperta vedendo la video di Totem, ho pensato di visitare il sito di CITY, il libro che cosidero un capolavoro della letteratura (tant'è che l'ho già letto tre volte). E' allucinato, catartico,pedagogico, ma soprattutto stupendo. Comunque, visto che alle volte gli eventi ci sommergono, un po' come le onde, alla fine mi ritrovo qui a scrivere, senza sapere bene cosa. ma forse è solo perché devo, o perché ne ho bisogno. Oppure semplicemente per fare un saluto a te, e tutti coloro che hanno amato Gould, Shatzy, e tutti gli altri personaggi ... che "sono strade", e le loro storie ... che "sono quartieri".

gianni (ilrediveddo@libero.it)


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grazie
Caro AB, voglio ringraziarti per "senza Sangue", l'ho appena letto in un momento in cui avevo proprio bisogno di entrare nel tuo mondo. Quando ho letto "City" non avevo ancora internet, senno' ti avrei scritto che (secondo me) e' un libro assolutamente geniale: non mi stanco di rileggerlo. Credo che un libro con dei contenuti ti faccia venir voglia di appenderti alcune frasi in giro per casa, ad imperitura memoria. Io vorrei fare una gigantografia di ogni passaggio della scientifica spiegazione del perché (ed è MOLTO vero) l'onesta' intellettuale sia un ossimoro. Pero' vorrei farlo anche con alcuni brani di Oscar Wilde, di Russel, di Kafka, di Shakespeare e di qualcun altro... In ogni caso, grazie. C.

C. (ygraine@inwind.it)


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Interessante
...devo ringraziare un'amica; prima non conoscevo Baricco e in realtà, non leggevo poi nemmeno molto. Scrivo un po', come tanti, scrivo poesie, come tanti, e le scrivo un po'per me e un po'per chi ha voglia di leggerle e di rileggersi in quello che scrivo. Forse è per questo che questa mia amica mi ha detto di leggere Baricco. Ora che mi sono fatto fuori uno dietro l'altro parecchi dei suoi mondi, capisco per quale motivo me li ha fatti leggere, quel qualcosa che sai che c'è ma non sai esattamente che nome abbia. City è divertente, ironico, caleidoscopico...interessante. E poi parla di fatti della mia città, Rovigo, non per i luoghi, quelli no (la mia è una piccola città), ma per quello che ha cercato l'autore qui da noi, ed a quanto pare ha trovato. Chi non l'ha ancora letto si armi di pazienza e si diverta come mi sono divertito io.

Roberto/threecharlie (threecharlie@libero.it)


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SAZIA
Ho divorato City, non l'ho ancora digerito: preferisco sentirne il sapore in bocca ancora per un po', continuare a respirarlo finchè sarà possibile, l'ho amato.

roberta (alice.guardaigatti@virgilio.it)


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anima
In City ho incontrato la mia più profonda verità, ho incontrato me e per la prima volta mi sono piaciuta.

giada (taghermari@hotmail.com)


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City
Non sono sicura di averlo capito fino in fondo, ma mi ha tenuto col fiato sospeso fino alla fine. Non vedere l'ora di arrivare a casa la sera per potersi tuffare tra quelle imprevedibili storie di uomini e dubbi e di vita. E'un libro che mi piacerà rileggere e rileggere e rileggere. Avevo già letto "Seta"...ora non mi resta che continuara l'avventura !

Simona (info@cnicnc.com)


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City
Volevo dire qualcosa su City: l’ho riletto e l’ho trovato migliore. é un libro amaro, che ti lascia in bocca un gusto amaro, ma che appena arrivato all’ultima pagina hai subito voglia di rileggere o, almeno, di cercare in fondo, nell’ultimissima pagina o forse sulla copertina, se c’è ancora qualcosa, qualche parola in più. Non vorresti che finisse, un libro come City. Amaro come la morte di Shatzy, amaro come la solitudine di Gould. Ma che quando l’hai finito pensi proprio che è un libro fantastico. fantastico il western, fantastica la tesi sull'onestà degli intellettuali. Una strizzatina d’occhio e un sorriso, amaro, a Diesel e Poomerang. lineadombra

maddalena (lineadombra@excite.it)


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Tutto d'un fiato
E' proprio così che deve essere letto: tutto d'un fiato per riuscire a vedere contemporaneamente la città, i personaggi, le strade e le storie e il loro intrecciarsi.

Raffaella (raffa.raffa@tiscali.it)


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City: un capolavoro
Leggendo i messaggi della chat su Senza Sangue sono rimasto colpito dal fatto che cosi' tanti fan di Baricco non abbiano apprezzato City. E'un libro che amo moltissimo, originale, imprevedibile, ironico, ... non basterebbero tutti gli aggettivi del mondo. Grande Alessandro.

Glauco (glaucom@tiscali.it)


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Ciao Baricco, non credevo avessi tante persone che ti scrivessero con un interesse cosi intenso e cieco, ho letto quasi tutti i tuoi romanzi, sono passati un pò di anni da quando ho letto l' ultimo. Sai , la cosa buffa è che quando ho letto City (in realtà non l' ho ancora finito), volevo scriverti , e chiederti perchè avevi cambiato stile e comunque perchè mi sembrava che fossi cambiato tu come persona nell'esprimere quanto avevi da esternare. Ma poi ho lasciato stare perchè credo che, ad ogni modo ci siano sempre dei perchè in ciò che facciamo , pensiamo, crediamo e scegliamo, per cui pazienza. No, volevo solo dirti che è bello che al mondo esistano persone come te, mi rendono felice. Mi rendono cosciente del fatto che ci sono persone sensibili, pure e intense e intelligenti allo stesso tempo, autentiche, originali, profonde e vere. Mi piaceva quello che scrivevi, perchè quanto scrivevi si poteva sentire e vedere, e percepire, l' immaginazione non era più lasciata sola a se stessa. Si liberava senza vincoli.

Li Li (mailto:dream%20_room@libero.it)


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City
Leggere questo libro è stato come rivivere più volte cose già vissute, cose che continuo a vivere.. e che sicuramente vivrò. Leggevo e mi ritrovavo a pensare: "Anche io ho pensato queste cose. Anche io ho desiderato avere una roulotte che poi è rimasta la, desiderando di andare chissa dove, il mio strumento è poi diventato parte della quotidianità da cui volevo discostarmi; anche io mi sono spesso imbattuta in fast food in cui a tutti i costi bisogna mangiare patatine che sono in offerta; ... " e così via. Non so quale sia stato l'intento del'autore. Ma certo è che se con City voleva rappresentare le strade di una qualsiasi città, di una qualsiasi vita, di un qualsiasi quartiere, c'è riuscito perfettamente

ilaria (ilariaque@tiscalinet.it)


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è necessario metterne uno?
Qui Baricco è sconvolgente e disarmante al punto da togliermi la capacità di esprimere ogni sorta di commento intelligente.

silvia (principesssina@katamail.com)


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City
Mi è piacuito tutto quello che hai scritto e City è venuto benissimo, non è "complicato", è pieno del tuo modo di raccontare le cose. Ne sono entusiasta e continuerò a seguire il tuo lavoro. Baci

Carla (mosketta@virgilio.it)


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Forse
Quando lo si legge la prima volta è strano e non sembra quasi tuo (ho controllato piu' volte che ci fosse effettivamente scritto Alessandro Baricco sulla copertina), ma alla seconda già ci si tranquillizza e sparisce dalla faccia lo sguardo attonito, poi alla terza lo si apprezza interamente rendendosi definitivamente conto che e' di AB!

ca (carpa.fuma@libero.it)


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niente anch'io come tutti cerco baricco, più che altro. è uno che confonde e non ti lascia in pace e poi sono contenta, come diceva qualcuno, che siamo in pochi a occuparcene. così è tutto per noi (forse). chissà poi se legge. io ci scommetterei. PS city è una miriade di storie bellissime e commoventi, cosa rara. è cosa finita a differenza di tanti libri e molto reale, palpabile seppur muovendosi nella dimensione del sogno.

francesca (francescagerosa@hotmail.com)


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il libro lo sto leggendo
L'avevo comprato subito appena uscito poi le circostanze (la nascita di mia figlia "n.ro 3"), me lo hanno fatto "abbandonare" con la promessa che lo avrei letto a mente più libera e meno sonno addosso. Così finalmente rieccolo, ho ricominciato dall'inizio e questa notte sono sopravvissuta al proff. Kilroy e alle Nympheas... almeno credo. Mi piace tantissimo e mi sto proprio divertendo... peccato che il sig. Maurizio Romano (? se non sbaglio si chiama così), in un messaggio sul forum mi ha involontariamente raccontato come va a finire!!! Mannaggggiaaaaaa a lui e a me che ho continuato a leggere!!!!! BUON ANNO a tutti!

Sandra ()

 
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