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Brani dai romanzi di Baricco

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da Castelli di rabbia
Una sporcheria dolcissima

Quinnipak

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da Oceano mare

La settima stanza

Nella prefazione alla prima edizione, Baricco raccontava di avere viaggiato per tre anni nel testo di City, e invitava il lettore a rifare la sua strada, chiedendosi: "si può viaggiare nel viaggio di un altro?" / Questo sito è il risultato di lunghi viaggi dentro e intorno a City, un libro che costringe ogni lettore a perdersi tra gli specchi del testo, spesso alla deriva tra le le proprie personali città invisibili. / Il sito offre più semplicemente la possibilità di seguire percorsi visibili, attraverso City, nei suoi dintorni e verso l'esterno, lungo traiettorie che nascono e continuano oltre i confini del testo. / L'idea che Baricco esprime ne I Barbari è quella di libro come nodo passante di sequenze di senso più ampie, originate e destinate altrove. / Tra le sequenze entro cui si può collocare City, mi piace che ci sia anche Labcity.

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da Novecento

America

Tutta quella citta

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Maria Teresa Di Pace

Da Senza sangue

L'idea che ci si fa dei matti

Ultima Modifica Gennaio 2024 - Pagine rieditate

Non se ne parlò più. Molti si convinsero che fosse morta. Di matti che scompaiono nel nulla ce n’è tanti.

La donna sollevò lo sguardo dal piatto.

— Lei ha figli? —, chiese.

— No.

— Perché?

L’uomo rispose che bisogna avere fiducia nel mondo per fare dei figli.

— Io in quegli anni lavoravo ancora in fabbrica. Su, al nord. Mi raccontarono quella storia, di lei, della clinica e del fatto che era scappata. Mi dissero che a quel punto la cosa più probabile era che lei fosse sul fondo di qualche fiume, o giù da qualche scarpata, in un posto in cui prima o poi un vagabondo l’avrebbe trovata. Mi dissero che era tutto finito. Io non pensai niente. Mi colpiva quella faccenda che lei era ammattita, e mi ricordo che mi chiesi di che pazzia mai poteva essersi ammalata: se girava urlando per casa, o se semplicemente se ne stava zitta, in un angolo, a contare le assi del pavimento tenendo stretta in mano una cordicella, o la testa di un pettirosso. E buffa l’i dea che ci si fa dei matti, se non li si conosce.

Poi fece una lunga pausa. 

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Da Questa storia

Morire e dare nomi

Un destino scritto nella terra

Le diciotto curve

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