(Anteprima)
...immaginavo personaggi che erano strade, e alle volte iniziavano e morivano in un quartiere, altre attraversavano la città intera [...] I personaggi - le strade - sono tanti. C’è un barbiere che il giovedì taglia i capelli gratis, uno che è un gigante, un altro che è muto. C’è un ragazzino che si chiama Gould, e una ragazza che si chiama Shatzy Shell (niente a che vedere con quello della benzina). Ci sono dei professori, della gente che gioca a calcio, un bambino nero che tira a canestro e ci becca sempre, e c’è anche un generale dell’esercito. Gente. Strade. Si prendono le strade e si va.
Ancora una cosa vorrei dire. Dato che uno dei personaggi (il ragazzino che si chiama Gould) va all’Università, ogni tanto, in City, compaiono dei professori che, secondo una certa logica, fanno lezione.
(Baricco, dalla presentazione online su abcity.it)
Nella prefazione alla prima edizione, Baricco raccontava di avere viaggiato per tre anni nel testo di City, e invitava il lettore a rifare la sua strada, chiedendosi: "si può viaggiare nel viaggio di un altro?" / Questo sito è il risultato di lunghi viaggi dentro e intorno a City, un libro che costringe ogni lettore a perdersi tra gli specchi del testo, spesso alla deriva tra le le proprie personali città invisibili. / Il sito offre più semplicemente la possibilità di seguire percorsi visibili, attraverso City, nei suoi dintorni e verso l'esterno, lungo traiettorie che nascono e continuano oltre i confini del testo. / L'idea che Baricco esprime ne I Barbari è quella di libro come nodo passante di sequenze di senso più ampie, originate e destinate altrove. / Tra le sequenze entro cui si può collocare City, mi piace che ci sia anche Labcity.
C’è l'idea che lo scrittore deve sottrarre un po' della sua forza al personaggio, sennò ne farà un eroe, un soggetto nel senso hegeliano del termine. Ora, se gli si preleva un po’ di questa forza, si deve trovare qualcosa d'altro a questo personaggio, e ciò, è interessante. Se non è “lui”, “lei”, o un altro, che resta nella storia? È molto bello, perché lavori in un paesaggio che tu non conosci, dove tu cerchi dei punti di forza differenti», afferma Baricco nel Dialogue con Anne Dufourmantelle che apre la raccolta di saggi Constellations .
I personaggi di City non hanno una forte individualità ma partecipano di una sorta di identità multipla, specchiandosi l’uno nell’altro come sfumature o angoli visuali della soggettività debole e molteplice dell’età di mutazione culturale di cui parla Baricco ne I barbari .
Sono personaggi dalla psicologia appena tratteggiata, dei quali Baricco non abbozza neanche una descrizione fisica, ma è proprio la loro scarsa consistenza a far sì che essi, anziché essere portatori di una propria realtà, siano evocativi dei mondi dell’immaginario condivisi dai lettori e lascino affiorare in superficie la percezione dell’autentico che in quei mondi abita.
Non si possono considerare come il centro della storia ma hanno il duplice ruolo di aprire i mondi del testo e di collegarli riconducendo le storie ad unità.
Maria Teresa Di Pace
Ultima Modifica Gennaio 2024 - Pagine rieditate
Un ragazzino che si chiama Gould
Uno che è un gigante, un altro che è muto
Una ragazza che si chiama Shatzy Shell
Dei professori che, secondo una certa logica, fanno lezione
Gente che gioca a pallone
Un barbiere che il giovedì taglia i capelli gratis
Un bambino nero che tira a canestro e ci becca sempre
Un generale dell’esercito
Intorno a Gould
Intorno a Shatzy
La strada Gould
La piazza Shatzy
Ruth
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