brani dai romanzi

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Brani dai romanzi di Baricco


da Castelli di rabbia
Una sporcheria dolcissima

Quinnipak


 
 
da Oceano mare

La settima stanza


 
da Novecento

America

Tutta quella citta


 
Da Senza sangue

L'idea che ci si fa dei matti

Non se ne parlò più. Molti si convinsero che fosse morta. Di matti che scompaiono nel nulla ce n’è tanti.

La donna sollevò lo sguardo dal piatto.

— Lei ha figli? —, chiese.

— No.

— Perché?

L’uomo rispose che bisogna avere fiducia nel mondo per fare dei figli.

— Io in quegli anni lavoravo ancora in fabbrica. Su, al nord. Mi raccontarono quella storia, di lei, della clinica e del fatto che era scappata. Mi dissero che a quel punto la cosa più probabile era che lei fosse sul fondo di qualche fiume, o giù da qualche scarpata, in un posto in cui prima o poi un vagabondo l’avrebbe trovata. Mi dissero che era tutto finito. Io non pensai niente. Mi colpiva quella faccenda che lei era ammattita, e mi ricordo che mi chiesi di che pazzia mai poteva essersi ammalata: se girava urlando per casa, o se semplicemente se ne stava zitta, in un angolo, a contare le assi del pavimento tenendo stretta in mano una cordicella, o la testa di un pettirosso. E buffa l’i dea che ci si fa dei matti, se non li si conosce.

Poi fece una lunga pausa. 


 
Da Questa storia

Morire e dare nomi

Un destino scritto nella terra

Le diciotto curve


 
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