Non se ne parlò più. Molti si convinsero che fosse morta. Di matti che scompaiono nel nulla ce n’è tanti.
La donna sollevò lo sguardo dal piatto.
— Lei ha figli? —, chiese.
— No.
— Perché?
L’uomo rispose che bisogna avere fiducia nel mondo per fare dei figli.
— Io in quegli anni lavoravo ancora in fabbrica. Su, al nord. Mi raccontarono quella storia, di lei, della clinica e del fatto che era scappata. Mi dissero che a quel punto la cosa più probabile era che lei fosse sul fondo di qualche fiume, o giù da qualche scarpata, in un posto in cui prima o poi un vagabondo l’avrebbe trovata. Mi dissero che era tutto finito. Io non pensai niente. Mi colpiva quella faccenda che lei era ammattita, e mi ricordo che mi chiesi di che pazzia mai poteva essersi ammalata: se girava urlando per casa, o se semplicemente se ne stava zitta, in un angolo, a contare le assi del pavimento tenendo stretta in mano una cordicella, o la testa di un pettirosso. E buffa l’i dea che ci si fa dei matti, se non li si conosce.
Poi fece una lunga pausa.