(Anteprima)
Ancora una cosa vorrei dire.
Dato che uno dei personaggi (il ragazzino che si chiama Gould) va
all’Università, ogni tanto, in City, compaiono dei professori che, secondo una
certa logica, fanno lezione.
(Baricco, dalla presentazione online su abcity.it)
C’è l'idea che lo scrittore deve sottrarre un po' della sua forza al personaggio, sennò ne farà un eroe, un soggetto nel senso hegeliano del termine. Ora, se gli si preleva un po’ di questa forza, si deve trovare qualcosa d'altro a questo personaggio, e ciò, è interessante. Se non è “lui”, “lei”, o un altro, che resta nella storia? È molto bello, perché lavori in un paesaggio che tu non conosci, dove tu cerchi dei punti di forza differenti», afferma Baricco nel Dialogue con Anne Dufourmantelle che apre la raccolta di saggi Constellations .
I personaggi di City non hanno una forte individualità ma partecipano di una sorta di identità multipla, specchiandosi l’uno nell’altro come sfumature o angoli visuali della soggettività debole e molteplice dell’età di mutazione culturale di cui parla Baricco ne I barbari .
Sono personaggi dalla psicologia appena tratteggiata, dei quali Baricco non abbozza neanche una descrizione fisica, ma è proprio la loro scarsa consistenza a far sì che essi, anziché essere portatori di una propria realtà, siano evocativi dei mondi dell’immaginario condivisi dai lettori e lascino affiorare in superficie la percezione dell’autentico che in quei mondi abita.
Non si possono considerare come il centro della storia ma hanno il duplice ruolo di aprire i mondi del testo e di collegarli riconducendo le storie ad unità.
Un ragazzino che si chiama Gould
Uno che è un gigante, un altro che è muto
Una ragazza che si chiama Shatzy Shell
Dei professori che, secondo una certa logica, fanno lezione
Gente che gioca a pallone
Un barbiere che il giovedì taglia i capelli gratis
Un bambino nero che tira a canestro e ci becca sempre
Un generale
dell’esercito
Intorno a Gould
Intorno a Shatzy
La strada Gould
La piazza ShatzyPercorsi > personaggi